Il divario tra il mondo occidentale e i paesi del Sud del mondo si sta allargando

Autore: Veniamin Popov (*)

Crescono le tensioni nel mondo. Principalmente a causa della provocazione da parte delle potenze occidentali di nuovi conflitti e del riaccendersi di quelli vecchi per mantenere il loro controllo (vedi Siria). Il loro obiettivo è chiaro: continuare a trarre profitto dalla sofferenza umana, spaventare le persone, sottomettere i paesi come vassalli all’interno del sistema neocoloniale e saccheggiare spietatamente le loro risorse.

Le nazioni in via di sviluppo stanno iniziando strenuamente a difendere i propri interessi nazionali perché non desiderano più accettare la loro posizione oppressiva.
Alcuni noti economisti occidentali ritengono che la disuguaglianza estrema sia il problema principale che la civiltà moderna deve affrontare. Uno dei massimi esperti in materia, Branko Milanović, ha riferito nell’edizione di luglio-agosto 2023 della rivista Foreign Affairs: “In tutto il mondo, ma soprattutto nelle ricche economie occidentali, il divario tra i ricchi e il resto della gente si è ampliato anno dopo anno, fino a diventare un abisso, diffondendo ansia, alimentando risentimento e agitando la politica”.

A metà luglio di quest’anno, il nuovo capo della Banca Mondiale, parlando alla riunione dei ministri delle finanze del G20 in India, ha avvertito che il crescente divario tra paesi ricchi e poveri potrebbe portare ad un peggioramento della povertà nei paesi in via di sviluppo: “La frustrazione del Sud del mondo è comprensibile. In molti modi stanno pagando il prezzo della nostra prosperità”.

Si stima che nel 2021 più di 3,1 miliardi di persone, pari al 42% della popolazione mondiale, non potranno permettersi una dieta sana, 134 milioni in più rispetto al 2019. Si stima che nel 2022, 2,4 miliardi di persone non avranno un accesso affidabile al cibo, 783 milioni le persone soffrivano la fame e 148 milioni di bambini presentavano ritardi nella crescita.

Mentre tutto questo accade, le nazioni occidentali continuano ad avere un atteggiamento condiscendente nei confronti di coloro che vivono nei paesi in via di sviluppo. Cercano a tutti i costi di mantenere la situazione ingiusta sfruttando le loro posizioni egemoniche nel sistema bancario globale. Secondo le Nazioni Unite, l’Africa perde quasi 90 miliardi di dollari ogni anno a causa di flussi finanziari illegali, principalmente a causa di transazioni errate sui prezzi all’interno delle multinazionali, ovvero il 3,7% del suo prodotto interno lordo. Nel frattempo vengono compiuti sforzi mediatici su larga scala per persuadere le nazioni africane, ad esempio, che “sia gli africani che gli americani devono affrontare la realtà che non esistono soluzioni solo per l’Africa alle crisi stratificate che affliggono il Sahel”, o in altre parole, hanno bisogno della cooperazione dell’Occidente. Un articolo del New York Times del 14 agosto di quest’anno lo chiarisce.

Le nazioni in via di sviluppo stanno rifiutando con veemenza il dominio dell’Occidente e la sua ingerenza ingiustificata negli affari interni di altri governi. Il Pakistan sta attraversando una profonda crisi di politica interna a causa del fatto che il primo ministro Imran Khan ha visitato Mosca nel febbraio 2022 e ha incontrato il presidente Putin. Di conseguenza, gli Stati Uniti hanno effettivamente dato a Islamabad un ultimatum, chiedendo che Imran Khan fosse rimosso dall’incarico entro il 2022. Sotto la pressione di Washington, non solo è stato licenziato, ma anche arrestato in modo che non potesse candidarsi alle nuove elezioni parlamentari. Data la reputazione di Imran Khan nella nazione, l’apparente ricatto e la coercizione degli Stati Uniti non aiuteranno la loro credibilità in questa più grande nazione musulmana al momento, che conta più di 200 milioni di cittadini.

La questione relativa agli eventi nel Niger, una nazione dell’Africa occidentale con una popolazione di 26 milioni di abitanti, sta attualmente peggiorando. Anche gli africani che vogliono ripristinare i poteri del deposto presidente hanno criticato la decisione americana di fare aperta pressione sulle nuove autorità di questo stato africano inviando prontamente sul posto la vicesegretaria di Stato americana Victoria Nuland.

È interessante notare che la dura campagna antirussa delle potenze occidentali non solo non è stata sostenuta dai paesi in via di sviluppo, ma ha anche l’effetto opposto: un numero crescente di paesi in via di sviluppo tenta di aderire all’associazione BRICS, il cui vertice si è svolto il 22/24 agosto in Sud Africa e al quale 23 nuovi stati hanno voluto formalmente partecipare.

Premiers africani a San Pietroburgo

Il vertice Russia-Africa tenutosi a San Pietroburgo nel luglio 2023 e a cui hanno partecipato 49 nazioni africane è stato un’ulteriore prova del cambiamento della struttura del potere globale.
Vale la pena notare che i paesi in via di sviluppo stanno iniziando a difendere vigorosamente i propri interessi.

Le ex colonie britanniche nei Caraibi, tra cui Barbados, Giamaica e altre, hanno chiesto alle potenze coloniali di risarcire questi popoli il 1° agosto 2023, data che segnerà il 200° anniversario dell’abolizione della tratta degli schiavi. Almeno 12,5 milioni di persone furono spietatamente rapite dall’Africa tra il XV e il XIX secolo e utilizzate come schiavi.

L’India è irremovibile quest’anno nel chiedere un risarcimento alla Gran Bretagna per 150 anni di oppressione coloniale, sfruttamento e saccheggio.
È importante notare che le autorità indiane stanno lavorando per sostituire il codice penale e altre leggi dell’era coloniale, distaccandosi da qualsiasi retaggio dell’influenza britannica.
Anche Josep Borrell, Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, ha riconosciuto che “la convinzione occidentale riguardo alla guerra e alla sua importanza è pari altrove allo scetticismo nella migliore delle ipotesi e al totale disprezzo nella peggiore”, che è il risultato di una grande frustrazione, se non addirittura rabbia, per la cattiva gestione della globalizzazione da parte dell’Occidente dalla fine della Guerra Fredda.

Un tempo studiare in America era considerato un enorme vantaggio dai giovani sauditi, ma negli ultimi anni la situazione è cambiata a causa del declino della morale, dei valori culturali e delle minacce alla sicurezza personale. Più di 100.000 sauditi hanno frequentato college e università negli Stati Uniti, ma il numero di studenti sauditi che vi si recano è in costante diminuzione. Il quotidiano emiratino Gulf News ha riferito nell’aprile di quest’anno: “I genitori e i nonni degli studenti universitari sottolineano ciò che vedono come un preoccupante declino dei costumi sociali, illegalità e minacce alla sicurezza personale, e un graduale deterioramento dei valori culturali e dell’etica”.

L’8 agosto di quest’anno, il New York Times ha riferito che un numero crescente di nazioni non è d’accordo con la politica estera degli Stati Uniti. Anwar Gargash, consigliere diplomatico senior del presidente degli Emirati Arabi Uniti, avrebbe affermato che “l’egemonia occidentale sta vivendo i suoi ultimi giorni”.

Sceiccco Emirati Arabi Uniti con ministro Lavrov

Gli sforzi dell’Occidente per imporre un presunto ordine basato su regole e insegnare “valori non tradizionali” nella mente della popolazione (come LGBT e Gender) sono visti come ripugnanti in molti paesi del Sud del mondo. A causa della legislazione anti-gay dell’Uganda, la Banca Mondiale ha recentemente dichiarato di aver sospeso i prestiti a quel paese. La banca ha affermato che il disegno di legge anti-LGBT dell’Uganda “contraddice sostanzialmente i valori del Gruppo della Banca Mondiale”. Questo tipo di palese coercizione provoca legittima indignazione.
Il film americano Barbie è stato aspramente criticato in diversi paesi arabi per aver promosso un orientamento non tradizionale. Lo Stato del Kuwait ha dichiarato di aver vietato il film su Barbie per sostenere “l’etica pubblica e le tradizioni sociali”. Il Ministro della Cultura libanese ha chiesto al Ministero degli Interni di adottare tutte le misure necessarie per impedire la proiezione del film nel loro Paese.
Le autorità algerine hanno vietato la proiezione del suddetto film “per propaganda delle deviazioni occidentali”.

Tutti i paesi musulmani hanno condannato fermamente le azioni delle autorità di Svezia e Danimarca, che hanno permesso il rogo del Sacro Corano. Questo tipo di azione sacrilega (per i mussulmani)chiaramente non farà nulla per aumentare il rispetto delle potenze occidentali nei paesi del Sud del mondo.

Sta gradualmente emergendo un mondo multipolare e questa tendenza si è accelerata dopo l’inizio dell’operazione militare speciale russa in Ucraina. La maggior parte delle nazioni è disposta a proteggere i propri interessi, tradizioni, cultura e stile di vita nazionali. Stanno emergendo nuovi centri economici e politici. L’esempio più evidente di questa tendenza è il crescente interesse tra le nazioni di tutte le parti del mondo ad aderire a organizzazioni come BRICS e SCO (Shanghai Cooperazione Organizzazione).

*Veniamin Popov, Direttore del “Centro per il Partenariato delle Civiltà” presso MGIMO (U) Ministero degli Affari Esteri della Russia, Candidato di Scienze Storiche, esclusivamente per la rivista online “ New Eastern Outlook.

Traduzione: Luciano Lago

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