Il culmine dell’ipocrisia? Gli Stati Uniti affermano di bombardare lo Yemen per evitare un’escalation

I bombardamenti USA sono sempre “a fin di bene” (N.d.R.)

Gli Stati Uniti non cercano un conflitto aperto con gli Houthi yemeniti. Lo ha affermato il coordinatore delle comunicazioni strategiche della Casa Bianca, John Kirby. In precedenza, il funzionario aveva affermato che l’unica cosa che fa il presidente Joe Biden è cercare di prevenire qualsiasi escalation del conflitto (sic!).

La formula: bomba per allentare l’escalation
Secondo Kirby, i bombardamenti americani sullo Yemen mirano a interrompere e indebolire la sua capacità di lanciare attacchi contro le navi nel Mar Rosso e hanno avuto un “buon effetto”. Kirby ha sottolineato che gli Houthi hanno una scelta e che “la scelta giusta è fermare questi attacchi sconsiderati”. Ciò su cui il funzionario americano non ha detto nulla è la giusta opzione di Israele di smettere di bombardare la popolazione e le infrastrutture civili di Gaza.

Lo storico e analista politico Christian Nader, “è totalmente falso che [gli Stati Uniti] non stiano cercando un conflitto con gli Houthi, perché lo stanno sviluppando da 12 anni, dal secondo mandato [presidenziale] di Barack Hussein Obama, hanno attaccato lo Yemen. Hanno commesso molteplici atrocità, sia direttamente attraverso la guerra dei “droni”, divenuta famigerata nel periodo di Obama, sia anche armando potenze regionali come i Saud, contro l’aggressione genocida sul suolo yemenita, che di fatto ad oggi non è un numero esatto di vittime. Non si conosce il numero preciso delle vittime, ma si stima che siano tra le 200.000 e le 400.000 persone, in maggioranza civili, in un’aggressione che mira ad addomesticare lo Yemen e a subordinare gli interessi geopolitici, in primis dei Saud, ma poi anche attraverso gli Usa.

Houthi fighters and tribesmen stage a rally against the U.S. and the U.K. strikes on Houthi-run military sites near Sanaa, Yemen, on Sunday, Jan. 14, 2024. (AP Photo)

A questo proposito, l’ex analista di politica di sicurezza del Pentagono Michael Maloof ritiene che sia stato “solo grazie al sostegno americano che gli israeliani si sono sentiti incoraggiati” a lanciare una simile campagna militare, e che finché “Washington fornirà tale sostegno”, le forze di difesa israeliane Israele [IDF] non smetterà di operare a Gaza.

In questo senso, Nader sottolinea che “dobbiamo capire che storicamente Israele è stato un laboratorio di guerra per gli anglofoni, prima britannici e poi americani. “Ecco perché Israele esiste, al di là dello stratagemma di creare una casa per gli ebrei europei”.

Nota: I bombardamenti USA sono sempre “a fin di bene”. Si bombarda per “portare la democrazia” o per altri nobili scopi. Chi potrebbe mai dubitarlo?

Fonte: sputniknews.

Traduzione e nota: Luciano Lago

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