Il consiglio israeliano considera l’emissione di un mandato d’arresto internazionale per Netanyahu: rapporto

Di Zain Khalil

Il Consiglio di sicurezza nazionale israeliano ha tenuto discussioni segrete sulla possibilità ce siano emessi mandati di arresto internazionali per il primo ministro Benjamin Netanyahu, il ministro della Difesa Yoav Gallant e il capo di stato maggiore dell’esercito Herzi Halevi, ha riferito mercoledì un media locale.

Il canale israeliano Channel 13 ha riferito che le discussioni hanno avuto luogo “in previsione della possibilità che nei prossimi giorni vengano emessi mandati di arresto internazionali contro alti funzionari in Israele”.

“Secondo le informazioni e le indicazioni a disposizione degli alti funzionari israeliani, esiste la possibilità che la Corte penale internazionale dell’Aia emetta mandati di arresto per Netanyahu, Gallant e Halevi”, ha aggiunto il canale.

Nell’ambito delle discussioni sono state approvate diverse misure immediate da parte di Israele in risposta a questa potenziale mossa, incluso il “lancio di una campagna politica” a livello internazionale contro questa misura.

Il canale ha rivelato che Netanyahu avrà colloqui più tardi mercoledì con i suoi omologhi di Paesi Bassi, Repubblica Ceca e Austria come parte degli sforzi per ostacolare il potenziale passo.

Nel frattempo, il ministro israeliano degli Affari strategici Ron Dermer e l’ambasciatore israeliano negli Stati Uniti, Michael Herzog, contatteranno il Congresso americano e l’amministrazione del presidente Joe Biden.

Il canale ha citato alti funzionari israeliani anonimi che hanno affermato che, se questo passo fosse compiuto, ricorderebbe le misure adottate contro la Russia e il suo presidente, Vladimir Putin, alla luce della guerra che sta conducendo contro l’Ucraina dal febbraio 2022.

I funzionari hanno aggiunto che la Corte penale internazionale dovrebbe concentrarsi sui “politici piuttosto che sui soldati di basso rango” nei mandati di arresto.

In questo contesto, giovedì è prevista una riunione del gabinetto di sicurezza politica israeliano nella quale, secondo l’emittente privata, si affronterà la questione di eventuali mandati di arresto.

Venerdì scorso, il canale privato israeliano Channel 12 ha riferito che la Corte penale internazionale sta valutando la possibilità di emettere mandati di arresto internazionali nel prossimo futuro contro Netanyahu e altri alti funzionari per aver commesso “crimini di guerra” contro i palestinesi nella Striscia di Gaza.

All’epoca, il canale aveva affermato che Netanyahu si era incontrato urgentemente con il ministro degli Affari strategici Dermer, il ministro della Giustizia Yariv Levin e il ministro degli Affari esteri Israel Katz per discutere la questione e chiedere assistenza agli alleati occidentali.

Israele ha lanciato una brutale offensiva sulla Striscia di Gaza dopo l’attacco transfrontaliero del gruppo palestinese Hamas il 7 ottobre 2023, che ha ucciso quasi 1.200 persone.

Da allora, più di 34.200 palestinesi sono stati uccisi e altri 77.200 feriti nel corso dello stretto assedio imposto da Israele, che ha lasciato l’intera popolazione, soprattutto i residenti nel nord di Gaza, sull’orlo della fame.

A più di sei mesi dall’inizio della guerra israeliana, vaste aree di Gaza giacevano in rovina, spingendo l’85% della popolazione dell’enclave allo sfollamento interno in mezzo a un paralizzante blocco di cibo, acqua pulita e medicine, secondo le Nazioni Unite.

*Scritto da Rania Abu Shamala

Fonte: Information Clearing House

Traduzione: Luciano Lago

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