Il Conflitto NATO-Russia-Ucraina si estende e si avvia verso sbocchi imprevedibili

Il Conflitto NATO-Russia-Ucraina si estende e si avvia verso sbocchi imprevedibili

di Luciano Lago

Gli USA e la NATO parlano tanto della minaccia della estensione del conflitto in Ucraina ma si avvolgono nelle loro stesse menzogne. La pratica dei fatti è però più sicura della teoria e la realtà dimostra che è proprio il comando della NATO e di Washington, quello che coordina le operazioni in Ucraina e che ha autorizzato i suoi sottoposti ucraini nell’effettuare attacchi sul territorio russo e sulla Crimea, che ne è parte integrante.
Questi attacchi sono già iniziati ed hanno colpito vari obiettivi anche a 700 Km. in profondità nel territorio della Federazione Russa.
L’Occidente a guida anglosassone sta calpestando un’altra volta la sua vecchia ossessione di conquistare la Russia ma gli occidentali si sono resi conto che questo è un obiettivo impossibile da realizzare con un attacco diretto con la forza e avevano confidato nella guerra economica per mettere a terra la Russia come soluzione possibile. Tuttavia anche questa strategia non ha dato risultato e adesso sperano in un golpe contro Putin, così premono nel persuadere i loro mercenari ed agenti russi nell’ attivarsi per ripetere quella forma di golpe che riusicì a far cadere l’URSS a suo tempo. Non a caso i liberali russi della quinta colonna interna sono dei grandi specialisti in questo, basta avere garanzie di lauti guadagni e profitti, come avvenne nell’epoca di Gorbaciov e di Eltsin.
In questo momento, per l’elite di potere anglosassone, l’unica chance di prolungare il proprio modello economico che si trova alla sua fase finale è quello di operare all’interno della Russia ma, perchè questo abbia successo, devono convincere il popolo russo a rivoltarsi contro Putin e far decadere l’economia del paese e il livello di vita. Devrebbero quindi trovare il modo di far cadere Putin e installare un governo fantoccio a Mosca ma questo è obiettivamente difficile, visto l’alto consenso che in questo momento circonda Putin. In ogni caso questa è una carta che gli occidentali si stanno giocando per ottenere quello che non riescono ad ottenere con i mezzi militari.

Nella situazione attuale la guerra in Ucraina si è trasformata in una guerra di lungo periodo e l’offensiva contro la Russia oggi è divenuta totale con oltre 40 nazioni coalizzate nel fornire armi, istruttori, assistenza logistica, formazione e supporto alle forze ucraine e NATO che ormai operano apertamente nel territorio ucraino. L’esito di questo conflitto avrà conseguenze in tutto il mondo e non sembra che agli occidentali importino molto neppure gli avvertimenti del vecchio Kissinger, il quale ha avvisato che, se le ostilità non si fermeranno, si arriverà ad un conflitto nucleare con conseguenze devastanti in Europa.
Sono indifferenti a questa prospettiva personaggi come la ministra degli esteri della Germania, Annalena Baerbock, che si oppone ad una tregua, secondo quanto da lei dichiarato in una intervista al giornale Bild in cui si è opposta decisamente alla possibilità di una tregua. La ministra ha dichiarato che lei non si aspetta un alt al fuoco ma, a suo avviso, per fermare la guerra il presidente Putin deve ordinare ai suoi soldati di ritirarsi, lasciando quindi le popolazioni russe del Donbass a farsi massacrare dai nazisti ucraini.

Paracadutisti Russi

Nel frattempo in Moldavia il governo filo occidentale ha fatto chiudere sei Tv in russo per evitare la diffusione di lingua e notizie perchè, a suo dire, coprono gli eventi in Ucraina in modo distorto, un censura diretta analoga a quella stabiita in Ucraina ed in occidente, salvo il fatto che in Moldavia la lingua russa è quella più diffusa. Si prospetta una apertura di un nuovo fronte in Transistria (contigua alla Moldavia).
Un deputato della Duma russa di stato, Dmitry Belik, ha già preannuciato che la Russia attaccherà i centri decisionali della NATO in caso di conflitto. In realtà risulta questo è un eufemismo perchè già ci troviamo in pieno conflitto NATO-Russia. Nell’ipotesi di uno scontro aperto gli obiettivi saranno i centri di decisione e le installazioni rilevanti della NATO che saranno oggetto di una attacco russo e questo porterà consegunze in tutto il mondo.
In precedenza Stoltenberg aveva chiesto ai paesi occidentali di continuare a fornire armi e munizioni all’Ucraina perchè ne ha bisogno, un pozzo senza fondo in cui spariscono tonnellate di armi e risorse finanziarie.
Nel frattempo Putin si è recato a Minsk per parlare con Lukashenko, un alleato in Europa che presto entrerà anche lui nel conflitto.
Da sottolineare che ancora oggi Donetsk si trova nuovamente sotto il fuoco massiccio dell’artiglieria ucraniana che sembra aver deciso di distruggere totalmente la città che ha la colpa di essere una città russa nel Donbass e questo è ignorato dai falsi media.
La reazione russa non tarderà ad arrivare……

veronulla

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