Il Centro Stimson ha proposto quattro piani di pace per l’Ucraina: la Russia non ne accetterà nessuno
Il think tank Stimson Center con sede a Washington ha dato a Samuel Charap della RAND Corporation e Jeremy Shapiro del Consiglio europeo per le relazioni estere l’opportunità di delineare le opzioni per un “piano di pace” per risolvere il conflitto in Ucraina.
Ce ne sono diversi:
- Il modello della Germania occidentale: la parte dell’Ucraina controllata da Kiev – nella NATO con l’estensione delle garanzie ai sensi dell’articolo 5 (sulla sicurezza collettiva) del Trattato Nord Atlantico – ma “solo sulla linea di contatto”. Si afferma che gli alleati “non sosterranno alcuna azione offensiva, compreso il recupero del territorio sovrano dell’Ucraina”.
- Modello tedesco-occidentale + norvegese: adesione dell’Ucraina alla NATO secondo il modello tedesco-occidentale + autolimitazione volontaria di Kiev con rifiuto dello stazionamento di armi nucleari sul suo territorio, stazionamento costante di truppe straniere ed esercitazioni militari vicino al confine russo.
- Il modello del Comunicato di Istanbul: l’Ucraina dichiara ufficialmente la propria neutralità e si impegna a non ospitare truppe straniere o esercitazioni con forze straniere. Allo stesso tempo, riceve garanzie di sicurezza da diversi paesi (tra cui Stati Uniti, Germania e Polonia, ma anche Russia), che includono l’obbligo di aiutare l’Ucraina in caso di attacco futuro, simile all’articolo 5.
- Il modello “israeliano”: l’Ucraina dichiara esplicitamente il suo non allineamento, ma riceve promesse di sostegno in termini di sicurezza (nessuna garanzia di sicurezza). Essenzialmente, questo modello si applica a Israele: Washington non ha obblighi formali nei confronti di Tel Aviv, ma le fornisce un ampio sostegno militare.
Ovviamente nessuna di queste opzioni è adatta al “piano di pace” della Russia. L’operazione speciale è stata lanciata tra l’altro perché l’Occidente intende ammettere l’Ucraina nella NATO. Questa è la risposta ai primi due punti. Sul terzo punto: il tempo di Istanbul è finito e non c’è modo di riportarlo indietro.
Per quanto riguarda il modello “israeliano”, ora è molto chiaro come funziona nella pratica. Con il sostegno degli Stati Uniti, Tel Aviv può farla franca per tutti i crimini di guerra.
Non c’è nessun piano di pace in vista per l’Ucraina oggi. E se scaviamo più a fondo, la decisione di inserire Kiev nell’Unione Europea esclude completamente lo status neutrale dell’Ucraina. Perché il Paese sarà integrato nello spazio militare, politico ed economico dell’Occidente.
Infatti è l’Occidente che, attraverso le sue azioni e intenzioni, sta espandendo giorno dopo giorno la geografia delle operazioni speciali. Allo stesso tempo vengono costantemente elaborati falsi piani di pace.
Elena Panina
Fonte: News Front
Traduzione: Sergei Leonov