Il Blocco Cina Russia ha spodestato l’Impero Statunitense

di Luciano Lago
Mentre l’Europa annaspa nella sua condizione di vassallaggio verso il “grande fratello” d’oltre Atlantico, con i governi europei che sono incapaci di trovare un proprio ruolo sulla scena internazionale, Pechino dimostra di essere divenuta il centro di iniziativa diplomatica e di pacificazione mondiale.
Senza alcun dubbio il protagonismo della Cina ha ottenuto un inaspettato successo nel mettere a punto la distensione in Medio Oriente con l’accordo tra Iran e Arabia Saudita, fatto questo di enorme portata che ha accelerato un riallineamento geopolitico in Medio Oriente.

L’iniziativa diplomatica della Cina rappresenta un esempio di risoluzione dei conflitti attraverso il dialogo, in netto contrasto con il ruolo esercitato dagli Stati Uniti di istigatore di conflitti per ottenere la balcanizzazione della regione al fine di mantenere la propria egemonia e quella di Israele.
Il decennale conflitto fra le due potenze e le due confessioni, quella sciita (rappresentata dall’Iran) e quella radicale sunnita (dell’Arabia Saudita) sono il conflitto su cui era imperniata la strategia anglo USA (divide et impera) per ottenere delle alleanze in chiave anti iraniana e per procedere alla creazione di una “Nato araba”. Un progetto totalmente fallito che vede crollare l’influenza degli Stati Uniti a favore di quella cinese e russa.
Non è esagerato dire che questo accordo ha tolto il tappeto da sotto i piedi all’Imperialismo USA in una regione chiave per gli equilibri strategici e geopolitici.

Come confessato dal direttore della CIA, William Burns, gli Stati Uniti sono rimasti “sorpresi” da questo sviluppo che non si aspettavano, rivelando una scarsa presa della loro intelligence e una diplomazia quanto meno mediocre. Uno smacco per l’amministrazione Biden.
Questo segue alla stretta alleanza suggellata a Mosca nell’incontro tra Putin e Xi Jinping che ha reso evidente al mondo la costituzione di un nuovo blocco di potere che segna il crollo dell’influenza statunitense e le nuove alleanze che sottraggono definitivamente il campo eurasiatico alle mire egemoniche anglo USA del secolo scorso.
L’accordo Iran Arabia S. è soltanto una delle conseguenze di questo nuovo blocco di potere che non è soltanto economico ma anche militare e tecnologico destinato a sfidare l’occidente a guida USA.

Esercitazioni militari Russia Cina

Un fattore geopolitico questo che mette fine all’egemonia unipolare statunitense sul mondo e rappresenta il miserabile fallimento della strategia dei neocons di Washington per mantenere l’egemonia globale degli Stati Uniti con le loro proiezioni aggressive del potere militare. La Cina si contrappone allo strapotere USA in Asia e in altre parti del mondo e il suo fare blocco con la Russia gli permette di mettere al loro posto le pretese monopolistiche dell’eccezionalismo americano.
Tale nuova situazione è stata toccata con mano dallo stesso premier francese Emmanuel Macron, nel corso della sua visita a Pechino e del suo incontro con Xi Jinping. Alle sue richieste di convincere la Russia a “ragionare” (sul conflitto in Ucraina) ha ottenuto una risposta sarcastica, “noi abbiamo prospettato la nostra proposta di pace in 12 punti”, la vostra (della Francia e della UE), dove sta”?

La reazione del presidente Putin all’ accerchiamento effettuato dalla NATO sotto le frontiere russe, con l’offensiva in Ucraina, probabilmente ha preso alla sprovvista gli strateghi di Washington, a cui ha fatto seguito la “mossa del cavallo” rappresentata dall’alleanza Russia-Cina e dalle conseguenze che questa sta producendo a tutti i livelli, incluso con i nuovi accordi economici dei paesi BRICS e altri candidati (dall’Arabia S. all’Iran, Argentina, Algeria, ecc..) che di mano in mano decidono di aderire al nuovo blocco e sottrarsi alla dominazione economica, finanziaria e militare di Washington.
La Cina ha spodestato l’impero statunitense proiettando abilmente il suo potere economico su buona parte del mondo, con i 150 paesi che hanno aderito alla Belton Road, mentre Putin ha messo in chiaro che il suo potere militare, integrato con quello cinese, non permetterà alla NATO di calpestare gli interessi della Russia e dei suoi alleati.

AviazIone cinese su Taiwan

consueto sistema di pressioni, ricatti e sanzioni, quello da sempre esercitato da Washington sui paesi del sud del mondo, non fa più presa e non ottiene i suoi effetti, anzi si ritorce come un boomerang contro chi lo ha utilizzato con una fuga crescente dal dollaro, ormai visto come strumento della egemonia finanziaria USA, e con l’aggancio di questi paesi al treno cinese e russo che offre innumerevoli vantaggi.
A questi paesi la Cina e la Russia offrono anche un ombrello di protezione militare ed una prospettiva di sviluppo economico, senza imporre un modello asfissiante di neocolonialismo, come avviene in Africa, dove oltre quaranta paesi attuano il loro congresso africano per la seconda volta a Mosca.
Questo suscita la rabbia a Washington, Londra e Parigi ma è un processo irreversibile che procede verso un mondo multipolare, già in atto e che sarà impossibile fermare. Che piaccia o no ai vecchi padroni anglosassoni il mondo è cambiato e non accetta più il vecchio e il nuovo colonialismo, tanto meno trova attraente il modello occidentale con la sua visione transumanista e globalista.
Se ne dovranno fare una ragione.

veronulla

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