Il batterista degli Offspring è stato licenziato per essersi rifiutato di prendere il vaccino COVID

Il batterista degli Offspring è stato licenziato per essersi rifiutato di prendere il vaccino COVID

Ha anche avuto il virus ed è guarito, ma l’immunità naturale non è più qualcosa di “reale”

Il batterista Pete Parada, che ha fatto parte della band The Offspring da oltre quattordici anni, è stato licenziato senza tante cerimonie perché si e’ rifiutato di farsi vaccinare.

Parada ha rilasciato una dichiarazione dettagliata spiegando che per motivi medici preesistenti si rifiuta di prendere il vaccino, ma questo lo ha portato a essere considerato “non sicuro” negli studi di registrazione o in viaggio.

In un thread su Twitter, Parada ha dichiarato: “Data la mia storia medica personale e il profilo degli effetti collaterali di questi vaccini, il mio medico mi ha consigliato di non vaccinarmi.

Parada ha anche affermato di essersi preso il covid, ma questo apparentemente non è stato preso in considerazione prima di essere licenziato dalla band.

Parada ha scritto che “Ho preso il virus più di un anno fa, con sintomi moderati, quindi sono fiducioso che sarei in grado di gestirlo di nuovo, ma non sono così sicuro di sopravvivere agli effetti post-vaccinazione della Sindrome di Guillain-Barré, che risale alla mia infanzia e si è evoluta per peggiorare progressivamente nel corso della mia vita. Sfortunatamente per me, i rischi superano di gran lunga i benefici”.

Parada ha descritto il fatto di essere vaccinati come “un obbligo crescente nell’industria dell’intrattenimento” e ha spiegato che la band sta “facendo ciò che crede sia meglio per loro, mentre io sto facendo lo stesso”.

Il batterista ha anche chiarito i suoi sentimenti sulla progressiva coercizione vaccinale e l’ostracismo da parte della società per coloro che non si conformano o non possono conformarsi.

“Anche se il motivo per cui non ho ricevuto il vaccino e’ medico, voglio assicurarmi di non essere egoista. Devo affermare, inequivocabilmente, che sostengo il consenso informato, che richiede una scelta liberata dalla coercizione”, ha scritto Parada.

“Non trovo etico o saggio consentire a chi ha più potere (governo, corporazioni, organizzazioni, datori di lavoro) di dettare procedure mediche a chi ha meno potere”, ha continuato Parada.

Ha eloquentemente spiegato “Ci sono innumerevoli persone (come me) per le quali questi vaccini comportano un rischio maggiore del virus. La maggior parte di noi non condivide pubblicamente una decisione privata che abbiamo preso in attenta considerazione con i nostri medici. Sappiamo che non è una conversazione facile da sviluppare”.

Inoltre, osservando che “metà della popolazione sta avendo una reazione sorprendentemente diversa a questi vaccini rispetto al previsto”, ha aggiunto Parada “Spero che possiamo imparare a fare spazio a tutte le prospettive e le paure. Evitiamo la sfortunata tendenza a urlarsi contro. La popolazione scettica non è un gruppo monolitico. Tutte le voci meritano di essere ascoltate».

Il caso di Parada arriva in un periodo di grande incertezza nell’industria musicale riguardo a ciò che accadrà in futuro con gli eventi dal vivo.

Mentre alcuni artisti affermati si sono rifiutati di esibirsi in spettacoli che utilizzano i cosiddetti passaporti vaccinali, altri come i Foo Fighters hanno abbracciato pienamente lo schema.

Fonte

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