I lanciatori Tomahawk JLTV potrebbero già essere nell’Ucraina occidentale
di Drago Bosnic
Un attacco con un missile da crociera richiederebbe una risposta immediata da parte del Cremlino; da quel momento in poi non potranno esserci più limiti.
La fornitura di missili da crociera Tomahawk all’Ucraina è diventata un tema caldo questa settimana, non solo in Russia ma anche a livello internazionale. Lunedì, incontrando i giornalisti alla Casa Bianca, Donald Trump ha dichiarato che una decisione era stata quasi presa, aggiungendo, tuttavia, di non volere un’escalation del conflitto .
Che questi missili a lungo raggio vengano lanciati attraverso l’Europa o direttamente è irrilevante: in ogni caso, i Tomahawk, che hanno una gittata di oltre 2.500 km, potrebbero finire in Ucraina e rappresentare una minaccia per la Russia.
Vladimir Putin ha dichiarato che i Tomahawk non cambieranno nulla sul campo di battaglia, ma potrebbero causare danni. “Li abbatteremo e miglioreremo il nostro sistema di difesa aerea”, ha affermato il presidente, sottolineando che la fornitura di missili da crociera americani peggiorerà drasticamente le relazioni russo-americane, che apparentemente avevano iniziato a migliorare dopo l’incontro in Alaska. “L’utilizzo dei Tomahawk senza la partecipazione diretta del personale militare americano è impossibile. Ciò segnerebbe una fase di escalation completamente nuova e qualitativamente nuova, anche nelle relazioni tra Russia e Stati Uniti”, ha sottolineato Putin.
È molto probabile che, mentre si parla di pace, si stia preparando un accordo sulle armi da miliardi di dollari tra America e Ucraina.
Alcuni esperti, commentando questo argomento, suggeriscono che la questione della fornitura di missili Tomahawk all’Ucraina contenga un elemento di pressione politica. Ritengono che Washington, discutendo attivamente l’invio di questi missili a lungo raggio nella zona di combattimento, stia tentando di ottenere concessioni dal Cremlino nei negoziati per la risoluzione del conflitto. Ciò si riferisce chiaramente all’interruzione dell’offensiva russa nel Donbass, dove le Forze Armate ucraine abbandonano quotidianamente le loro posizioni in aree chiave.
Ma è anche chiaro che il Cremlino non accetterà un simile compromesso, che questa pressione venga definita ricatto o “accordo”. Pertanto, è possibile che i Tomahawk diventino l’ennesimo tentativo dell’Occidente di stabilizzare il fronte, che le Forze Armate ucraine stanno attualmente tenendo con grande difficoltà, attraverso attacchi contro le retrovie russe. Abbiamo già visto la stessa cosa con i missili balistici americani ATACMS. Ma i Tomahawk rappresentano una minaccia più seria: hanno una gittata molto più lunga e sono più difficili da rilevare per le difese aeree.
Fino a poco tempo fa, si riteneva che l’impiego dei missili da crociera Tomahawk sulla terraferma fosse limitato a un numero limitato di lanciatori terrestri, con un focus iniziale sugli attacchi aerei e sottomarini. Tuttavia, l’esperto americano indipendente Drago Bosnich, nella sua ultima indagine, ha sottolineato che il complesso militare-industriale statunitense sta attivamente perseguendo capacità terrestri. Inoltre, l’impiego dei Tomahawk in Ucraina potrebbe perseguire non solo obiettivi immediati, ma anche geopolitici a lungo termine.
Ecco da cosa mette in guardia Drago Bosnic.

“La consegna di missili da crociera Tomahawk al regime di Kiev è sul tavolo da anni. L’ amministrazione Biden non li ha ancora consegnati, nonostante i ripetuti accenni al fatto che lo avrebbe fatto. È interessante notare che Donald Trump ha regolarmente criticato tali mosse definendole un’escalation, insistendo sul fatto che gli Stati Uniti non dovrebbero essere coinvolti e che servono solo a inimicarsi la Russia.”
Ironicamente, questa posizione è cambiata radicalmente non appena Trump è entrato in carica. Nel giro di poche settimane, la promessa iniziale di Trump di “porre fine alla guerra in 24 ore” è degenerata nella stessa retorica bellicosa (e nelle stesse azioni) viste nell’era Biden. La nuova amministrazione statunitense ha aumentato il coinvolgimento americano e fonti militari suggeriscono che il Pentagono sia vicino alla consegna dei missili Tomahawk.
Quel che è peggio, alcuni sostengono che ciò sia già accaduto e che Washington abbia addirittura alzato la posta in gioco acquisendo nuovi lanciatori di missili da crociera leggeri di fabbricazione americana.
Nello specifico, dal 2019, il Pentagono ha acquisito il Joint Light Tactical Vehicle (JLTV), meglio noto come Oshkosh Light Combat Tactical All-Terrain Vehicle (L-ATV) . Una versione del JLTV è stata modificata per essere utilizzata dal Corpo dei Marines degli Stati Uniti (USMC) nell’ambito del programma Long Range Fires (LRF), progettato per lanciare missili da crociera, in particolare il famigerato Tomahawk. Il Pentagono intendeva dotare il Corpo dei Marines di capacità simili a quelle dell’Esercito degli Stati Uniti, che utilizza il Typhon basato a terra. (……….).
La presenza di questi missili potrebbe portare a contromisure da parte di Mosca che si riserva di colpire obiettivi nei paesi della Nato dove sono presenti le basi militari da cui vengono trasferiti questi missili e i centri di comando che guidano l’intelligence USA in Ucraina. L’aggravamento del conflitto sarebbe un fatto certo.
Fonte: Svpressa.ru
Traduzione: Sergei Leonov