Elon Musk compra Twitter – Una riflessione personale

Elon Musk compra Twitter – Una riflessione personale

Prima di spiegare cosa, a mio parere, comporterà l’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk, vorrei soffermarmi su un interessante sviluppo.

Da quando la notizia ha fatto il giro del mondo, i folli woke e diverse personalità del mondo dello spettacolo stanno perdendo followers. Molti nell’ordine di centinaia di migliaia mentre gli utenti più conservatori stanno osservando l’esatto opposto. Ben Shapiro ha guadagnato circa 200.000 utenti nel giro di una notte. Una onesta analisi del fenomeno può portare ad una sola spiegazione: molti dei dirigenti di Twitter finalmente hanno deciso di non utilizzare più l’infausto sistema dello shadow banning.

Quelli di sinistra che proclamano di voler lasciare Twitter, non lo faranno mai, stanno solo mostrando la loro frustrazione. Frustrazione di cui non capisco, sinceramente, l’origine. Questi pazzi “woke” sono la peggior specie di esseri umani: hanno dalla loro parte ogni corporazione e ente governativo degno di nota, il resto di noi, solo adesso comincia a ricevere una frazione di quella attenzione e la sinistra odierna si sta dissolvendo nei capricci.

All’improvviso, il termine “disinsformazione” viene sventolato a destra e a manca da questi individui, come se questa nozione fosse emersa dal nulla recentemente. Per loro è l’unico problema degno di nota.

Permettimi di dire una cosa di fondamentale importanza, una cosa che la sinistra moderna non capirà mai:

PREFERIREI VIVERE IN UN MONDO CHE E’ PIU’ PERICOLOSO, MA PIU’ LIBERO, CHE IN UN MONDO CHE E’ MENO PERICOLOSO MA ANCHE MENO LIBERO

In altre parole:

PREFERIREI VIVERE IN UN MONDO CON PIU’ RISCHI, DOVE POSSO, IO STESSO, DETERMINARE LA PERICOLOSITA’ DI UNA DETERMINATA SITUAZIONE, RISPETTO AD UN MONDO MENO RISCHIOSO, MA DOVE IL PERICOLO E’ DETERMINATO DA QUALCUN ALTRO.

Quello che la sinistra moderna non capirà mai è che possiamo prenderci cura di noi stessi. Sono responsabile di me stesso e della mia famiglia. Questo non vuol dire che non esistono leggi o istituzioni fondate per proteggere queste leggi. Significa semplicemente che quando si tratta di “misinformazione” determinerò io il valore di quel tipo di informazione.

I media attualmente promuovono più divisioni di quanto la “misinformazione” potrà mai fare. Concentriamoci per un attimo sul concetto di non poter fare informazione alternativa:

Significa che l’intera popolazione, quando discute online, deve essere corretta al 100% sempre, senza errori. Ma non è solo questo, devi essere corretto in una determinata maniera, ovvero quella dettata dal governo in carica.

Dire che il pubblico non può diffondere misinformazione, significa che il popolo non può avanzare argomenti contrari o esprimere scettismo nei confronti di ciò che il potere ha deteminato essere vero o falso. Tuttavia non ci sono solo due punti di vista per ogni storia, c’è infatti un universo di sfaccettature. Non permettere al popolo di esprimere diversi punti di vista, indipendentemente dalla contrarietà rispetto al pensiero standardizzato è direttamente connesso ad un sistema tirannico e privo di libertà.

Dobbiamo avere la libertà di commettere errori, di parlare apertamente e onestamente, cosa che comporterà inevitabilmente la presenza di misinformazione. Non si tratta di misinformazione significa semplicemente essere incorretti o con una opinione sbagliata.

Dipende anche da chi giudica una determinata informazione sbagliata o errata. La mente umana può interpretare un evento con infiniti punti di vista, alcuni dei quali saranno all’estremo opposto di altri. Dobbiamo semplicemente permettere a tutti di parlare e smettere di essere impauriti della “misinfomazione”. Perchè, alla fine, questo mondo è basato sulla soggettività. Non possiamo avere tutti i social media che proteggono e difendono il governo attuale.

E’ divertente notare come quelle persone che dicevano “è una azienda privata, possono fare quello che vogliono”, sono ora totalmente contrari alle loro stesse parole.

Devo dire che questo concetto, ovvero che le aziende possono fare quello che vogliono, è insulso. Siamo NOI, le persone, che possiamo fare quello che vogliamo. Le corporazioni devono rendere conto a noi, le persone devono venire prima degli interessi delle multinazionali. Io, posso dire quello che voglio, i nostri bisogni vengono prima, non quelli di Amazon.

Un’altra breve parentesi: è patetico sentir dire dai giornali o dai telegiornali il fatto che è pericoloso per un miliardario controllare Twitter. A queste persone sono stati garantiti privilegi, visibilità e popolarità grazie proprio agli algoritmi scelti da Google, Youtube ecc… Ognuno dei quali è controllato da miliardari. Dove erano questi giornalisti quando Jeff Bezos ha comprato il Washington Post?

La verità è che il mainstream è più che contento di collaborare con gli oligarchi se questi ultimi gli aiutano con le loro agende.

Sono molto contento che Musk abbia comprato Twitter, detto questo, sento di non dovermi illudere. Sono in estasi nel pensare che fra 6 mesi, quando gli accordi saranno stipulati completamente, Musk gestirà Twitter. Tuttavia c’è un precedente importante, che rivela la nostra dipendenza da oligarchi per mettere le cose apposto…

Ovvio, cercherò di sfruttare questa occasione come posso. Ma il sapore di questa “vittoria” ha un retrogusto amaro, visto che, al giorno d’oggi, le democrazie occidentali non fanno ricorso al popolo per incrementare le proprie libertà ma sembrano contare solo sui miliardari.

E’ una brutta situazione, quando il popolo non ha più il potere di cambiare la società per il bene comune. Gli stati si basano troppo su questi oligarchi, i quali valori tenderanno sempre verso un determinato obiettivo, che, nella maggior parte dei casi, è contrario o diverso rispetto a quello dei cittadini.

Elon Musk, tuttavia, sembra puntare i piedi sul concetto di libertà di parola, un concetto antico, che sembra confondere la sinistra moderna.

Ecco alcune citazioni recenti di Elon Musk:

“L’estrema reazione immunitaria di coloro che temono la libertà di parola, la dice lunga”

“La libertà di parola è il fondamento cardine di una sana democrazia e Twitter è la piazza dove importanti questioni per l’umanità vengono discusse”

La domanda da porci è: se decontestualizziamo le parole di Musk e ci estraniamo dall’attuale lotta di opposti (libertà di parola supportata da destra e conservatori e censura supportata dalla sinistra moderna), il suo pensiero regge?

La risposta è SI. Elon Musk non si sta schierando politicamente, sta semplicemente cercando di proteggere una parte di popolazione che viene censurata quotidianamente.

Viviamo in un periodo in cui è stato dato un vantaggio enorme alla sinistra (ma storicamente è avvenuto anche il contrario) e un miliardario che sostiene la libertà di parola ha semplicemente deciso che era ora di finirla.

Ricordo quando il mio sito è stato completamente bannato da Facebook perchè parlavo di argomenti come la bufala dei Cambiamenti Climatici o del Pizzagate: nulla di tutto ciò, in qualche modo, violava le regole del social media, tuttavia non se ne poteva parlare liberamente. Perchè? Nei miei articoli ho sempre cercato di provare le mie tesi con collegamenti e fonti, perchè permette di essere trasparenti. Il lettore in questo modo è in grado di farsi una opinione.

In ogni caso, la totale libertà di parola su internet è ancora un lontano miraggio, tuttavia non credevo possibile che Musk potesse comprare Twitter, mandando in esaurimento nervoso la sinistra. Una speranza, per quanto flebile è qualcosa su cui puntare.

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