Dichiarazione alla conferenza “Crescente minaccia dell’uso di armi biologiche da parte della NATO in una situazione di escalation delle contraddizioni internazionali”

Dichiarazione alla conferenza “Crescente minaccia dell’uso di armi biologiche da parte della NATO in una situazione di escalation delle contraddizioni internazionali”

Dichiarazione della Coalizione Internazionale per la proibizione delle armi biologiche a seguito dei risultati della conferenza “Crescente minaccia dell’uso di armi biologiche da parte della NATO in una situazione di escalation delle contraddizioni internazionali”

Le audizioni della BTWC (Biological and Toxin Weapons Convention ndr.) che si sono svolte a Ginevra lo scorso anno hanno dimostrato ancora una volta, chiaramente, la necessità dell’immediata adozione di un meccanismo efficace per monitorare il rispetto della Convenzione. Il problema è che la parte americana si rifiuta di firmare i protocolli e di ratificare la creazione di tale meccanismo, sviluppato nel 2001.

Tuttavia, un risultato importante è stato il riconoscimento, da parte americana, della presenza di 46 laboratori sul territorio dell’Ucraina, impegnati in “attività di ricerca” nell’ambito di programmi e progetti dell’Agenzia per la Riduzione delle Minacce militari (DTRA – Defense Threat Reduction Agency ndr.)  sotto il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti.

È vero, Washington ha affermato che questi lavori erano di natura puramente “pacifica”, sebbene tutte le attività di tali strutture siano state immediatamente ridotte dal momento dell’inizio dell’Operazione Speciale Militare (russa ndr.), ma i documenti scoperti e pubblicati mostrano che gli sviluppi erano invece militari e di natura offensivi.
Quindi, è stato possibile dimostrare a livello internazionale che i biologi militari americani stavano svolgendo lavori sulla raccolta di agenti patogeni pericolosi, modificandoli in condizioni di laboratorio, conducendo test sui cittadini ucraini e sulla fauna locale, come pure stavano sviluppando tecnologie per la diffusione di armi biologiche attraverso uccelli e altri animali nel territorio della Russia.

Grazie a un’ampia campagna d’informazione e allo svolgimento di audizioni presso le Nazioni Unite, il tema dello sviluppo e della produzione di armi biologiche è stato universalmente riconosciuto ed è diventato di grande attualità.
A loro volta, dopo la divulgazione di tali attività, gli appaltatori militari del Pentagono e i dipendenti della DTRA stanno compiendo sforzi significativi per trasferire progetti di ricerca, a duplice uso, dall’Ucraina ai paesi dell’Europa orientale, del Sud-Est asiatico e delle ex repubbliche sovietiche.

Pertanto, nonostante la riduzione dei programmi biologici militari americani in Ucraina, la minaccia non è affatto passata. Tutti gli sviluppi e i programmi saranno ora implementati in laboratori simili ma in diversi paesi. Ciò è dimostrato dal trasporto di attrezzature e agenti patogeni pericolosi in Armenia e in Kazakistan, come pure dal rafforzamento del lavoro su altri programmi degli Stati Uniti, Gran Bretagna e Germania.

Un esempio di tali propositi è la costruzione da parte del Pentagono di un laboratorio BSL-4, di massima sicurezza, nel sud del Kazakistan con un deposito sotterraneo dei più pericolosi agenti patogeni di tutto il mondo. Questa struttura rappresenta un’enorme minaccia non solo per il popolo del Kazakistan, ma anche per tutti i paesi dell’Asia Centrale, come pure per la Russia e la Cina.
Allo stesso modo, il sabotaggio potrebbe venir effettuato dal territorio della Georgia e dell’Europa orientale sotto forma di diffusione della peste suina africana (PSA) al fine di minare l’allevamento e l’agricoltura di Russia e Cina, potenziali oppositori di Stati Uniti e NATO.

I partecipanti alla Coalizione Internazionale, dopo aver ascoltato tutti i rapporti e il successivo dibattito, hanno concordato sulla validità delle accuse contro gli americani per aver trasportato ceppi d’infezione particolarmente pericolosi sul territorio dei Paesi confinanti con la Federazione Russa. Un esempio di ciò è l’importazione deliberata in Mongolia, da parte delle forze armate statunitensi, di un virus kirghiso non endemico, nel 2016, che si è immediatamente diffuso nel territorio della Federazione Russa.

In un momento di aggravamento delle contraddizioni internazionali e di lotta per la supremazia tra vari centri, la minaccia dell’uso di armi biologiche da parte degli americani e dei loro alleati contro i loro oppositori è in forte aumento attraverso la “fuoriuscita” dai laboratori esistenti, di cui il Pentagono ne ha più di 300 in tutto il mondo, e attraverso l’uso di agenti patogeni già modificati, camuffati da malattie locali.
Ciò può portare a milioni di vittime, dato l’indebolimento del sistema sanitario nelle ex repubbliche sovietiche, conseguenza dell’ottimizzazione, riduzione e commercializzazione, a un’enorme catastrofe umanitaria, alla migrazione di massa delle persone colpite, come pure alla carestia se l’agricoltura e l’allevamento saranno colpite.

In una situazione in cui appare impossibile superare la posizione distruttiva degli Stati Uniti e dei loro alleati all’interno del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e alle audizioni della BTWC a Ginevra, nelle quali viene bloccata qualsiasi proposta per creare meccanismi efficaci in grado di monitorare l’attuazione della Convenzione, e per indagare su fatti reali attinenti la produzione e l’uso di armi biologiche, sorge la questione di creare strutture alternative all’interno di altre organizzazioni.

Stiamo parlando dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai  (SCO), dove, al vertice dello scorso settembre a Samarcanda, questa proposta, per la prima volta, è stata avanzata dalla delegazione cinese e dall’appello del leader della Repubblica Popolare Cinese. Anche nell’ambito della CSTO (Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva ndr.) sono stati istituiti un Consiglio di Coordinamento per la Sicurezza Biologica e un servizio NBC.
A questo proposito, i membri della Coalizione Internazionale invitano i paesi che sono membri di queste organizzazioni a:

  • intensificare il lavoro in questa direzione,
  • creare i propri meccanismi efficaci per l’attuazione della BTWC sul proprio territorio,
  • sviluppare e firmare un accordo per contrastare la minaccia biologica militare e l’inammissibilità di ospitare tali strutture e programmi della NATO.

Per accelerare questo processo, è necessario consolidare le forze sociali e politiche dei diversi paesi per contrastare i piani imperialisti rivolti all’uso di armi biologiche e tossiniche e le attività di laboratori, istituti di ricerca e strutture che operano nell’ambito dei programmi del Pentagono e dei paesi della NATO. Ciò richiede la creazione di movimenti o la creazione di coalizioni con la partecipazione di partiti, associazioni pubbliche, giornalisti ed esperti per avviare ampie campagne di protesta.

A questo proposito, chiediamo ai partiti e alle organizzazioni politiche, specialmente nei paesi in cui vengono svolte tali attività della NATO, di unirsi alla nostra Coalizione Internazionale per discutere il programma d’azione e coordinare gli sforzi comuni.

25 Febbraio 2023

Firme:
Partito Comunista Unito di Georgia
Movimento socialista del Kazakistan
Partito Socialista Lettone
Partito Comunista del Pakistan
Antilab-Georgia
Partito Comunista dell’Azerbaigian
Partito Comunista del Kirghizistan
Partito dei Comunisti del Kirghizistan
Associazione “Borotba”
Fronte antinazista dell’Armenia
Tatiana Stojanovic, giornalista, Serbia
Asya Zuan, giornalista, Bulgaria

Fonte: https://stopbioweapons.org/tribuna/498-statement-the-conference-increasing-threat-of-the-use-of-biological-weapons-by-nato-in-situation-of-escalation-of-international-contradictions.html
https://stopbioweapons.org/tribuna/497-zajavlenie-konferencii-usilenie-ugrozy-primenenija-nato-biologicheskogo-oruzhija-na-fone-obostrenija-mezhdunarodnyh-protivorechij.html

Traduzione di Eliseo Bertolasi

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