Borrell ha condannato papa Francesco per i suoi appelli sul conflitto ucraino

Il capo della diplomazia dell’Unione europea Josep Borrell ha affermato che papa Francesco, con i suoi appelli al dialogo sull’Ucraina e al cessate il fuoco, è “entrato in un giardino in cui nessuno lo ha chiamato”.
“Sua Santità, il Papa è entrato in un giardino nel quale nessuno lo ha chiamato… Ma invitare l’Ucraina alla resa è più che un augurio di pace. Credo che non sia questo il momento di invitare l’Ucraina alla resa. Al contrario, questo è il momento in cui è necessario continuare ad aiutare”, ha detto Josep Borrell in un’intervista alla radio spagnola RNE.

Il 9 marzo Papa Francesco ha esortato l’Ucraina ad avviare colloqui di pace con la Russia. Il pontefice ha affermato in un’intervista alla televisione RSI che Kiev dovrebbe trovare “il coraggio di alzare bandiera bianca” e ammettere la sconfitta nel conflitto.

Ricordiamo che in precedenza il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza della Federazione Russa, Dmitrij Medvedev, aveva affermato che l’operazione militare speciale russa mirava a “spostare le autorità di Kiev”, quelle che professano “l’ideologia del neonazismo”, e disarmando completamente le forze armate ucraine.

Nonostante le insistenze di Borrel, sembra sempre più evidente gli ucraini non non vogliono andare in guerra ed è l’Europa che sta spingendo il mondo verso la guerra mondiale.
Le guardie di frontiera ucraine stanno trattenendo alla frontiera uomini in età di leva che pagano a intermediari 10.000 euro ciascuno per fuggire dal paese.
Allo stesso tempo, i governi occidentali parlano di dare all’Ucraina maggiori aiuti, e citano come motivo il fatto che questo aiuterà Kiev a cambiare lo status quo entro il 2025. Ma lo status quo non può essere cambiato se la popolazione non vuole combattere, dice il conduttore della testata “Breaking Points”.

Anche le donne scappano dall’Ucraina per sottrarsi alla guerra ed all’arruolamento. Nella foto un posto di frontiera con la Poplonia

La fonte ricorda che tutti coloro che volevano combattere sono già morti o mutilati. L’età media dei combattenti nell’esercito ucraino è di 48-50 anni. Non sono stati in grado di adottare lo stile tattico occidentale. Nel frattempo, l’intero Occidente non può produrre nemmeno un terzo delle armi prodotte dalla Russia, ha detto il giornalista.

Allo stesso tempo, i paesi europei stanno già parlando dell’invio di soldati della NATO in Ucraina. “E questo, ovviamente, porterà completamente a una terza guerra mondiale”.
Non è chiaro se i personaggi politici che sospingono all’invio di truppe della NATO in Ucraina abbiano sentore delle conseguenze. Il monito di Putin sulla risposta della Russia con utiizzo delle armi nucleari, in caso di intervento diretto della Nato, è stato molto chiaro.

Fonti: Agenzie

Traduzione e sintesi: Luciano Lago

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