Barcellona, un appello a sostegno dei Cannabis Social Club

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In una lettera al Consiglio Comunale di Barcellona – firmata da 179 rappresentanti di ONG, enti governativi, professionisti del settore, attivisti e accademici provenienti da più di cinquanta Paesi dei cinque continenti – l’International Center for Ethnobotanical Education, Research, and Service (ICEERS) ha espresso la sua preoccupazione per la posizione del Consiglio Comunale sui cannabis social club (CSC). I firmatari descrivono l’intenzione di chiudere questi locali come regressiva e non in linea con le tendenze globali della politica sulle droghe.

Il modello dei CSC a Barcellona non è solo un esempio di innovazione locale, ma anche un faro di progresso per il mondo nel campo della politica sulle droghe“, afferma Òscar Parés, vice direttore dell’ICEERS. “Ci troviamo in un momento cruciale in cui dobbiamo scegliere se tornare indietro o se essere all’avanguardia con un modello che ha dimostrato il suo valore in termini di salute pubblica e diritti umani“.

Firmatari da 53 Paesi

Tra i firmatari del comunicato, provenienti da 53 Paesi, figurano Daniel Carvalho Mejía, rappresentante del Congresso della Repubblica di Colombia, Milton Romani Gerner, ex segretario generale del Consiglio nazionale antidroga dell’Uruguay, Ann Fordham, direttrice dell’International Drug Policy Consortium, David R. Bewley-Taylor, direttore del Global Drug Policy Observatory, Isabel Pereira del Centro per lo studio del diritto, della giustizia e della società (Dejusticia), Marc Marthaler dell’Ufficio nazionale di coordinamento contro la dipendenza (Infodrog, Svizzera), Neil Woods di LEAP Europe e Rodrigo Uprimny, ex membro del Comitato ONU per i diritti economici, sociali e culturali ed ex direttore di Dejusticia (Colombia).

Hanno inoltre aderito organizzazioni internazionali di rilievo come la Transform Drug Policy Foundation (Regno Unito), l’Institute for Policy Studies e l’Ufficio di Washington per l’America Latina, la Open Society Foundations (Stati Uniti), Releaf Malta, il RIA Institute (Messico), il Transnational Institute (Paesi Bassi), l’International Drug Policy Consortium, un consorzio di oltre 200 ONG internazionali che si occupano di riforma delle politiche sulle droghe, la European Coalition for Just and Effective Drug Policies, NORML (Francia), Acción Técnica Social (Colombia) e l’Africa Network of People Who Use Drugs. Anche Fuoriluogo e Forum Droghe hanno sottoscritto la lettera.

Le organizzazioni locali includono la Confederación de Asociaciones Cannábicas (ConFAC), l’Unión de Pacientes para la Regulación del Cannabis (UPRC), la Federació d’Associacions Cannàbiques de Catalunya (CatFAC), la Rete catalana delle persone che fanno uso di droghe (CATNPUD), la Federació d’Associacions d’Associacions Cannàbiques de Catalunya (CatFAC), la Federació d’Associacions Cannàbiques Autoregulades de Catalunya (FEDCAC), la Red de Mujeres Antiprohibicionistas en materia de Drogas (REMA), il Partito Verde, la Sociedad Clínica de Endocannabinología (SCE), l’Associació Reus Som Útils (ARSU) o Metzineres, tra gli altri.

Cannabis Social Club: un modello pionieristico nel mondo

Nati a Barcellona più di vent’anni fa, i CSC si distinguono come modello pionieristico nel mondo per il loro approccio innovativo e comunitario al consumo di cannabis, privilegiando i diritti umani e la salute pubblica rispetto alla criminalizzazione. ICEERS, in collaborazione con organizzazioni locali e internazionali, ha sostenuto attivamente questo modello, sottolineando il suo ruolo nella riduzione del danno e nella promozione di un consumo sicuro e comunitario di cannabis.

Villan Alayón, rappresentante di un cannabis social club di Barcellona, commenta: “Il modello CSC è un riferimento globale nella regolamentazione della cannabis. Non si tratta solo di spazi per la distribuzione della cannabis, ma di luoghi in cui si lavora per la riduzione del rischio e la prevenzione, l’educazione e la de-stigmatizzazione dei consumatori. Il Comune di Barcellona deve comprendere e sostenere questo approccio, regolamentando il modello CSC con politiche pubbliche basate sulla salute e sulla riduzione del rischio, e non spingendo i consumatori nelle strade.”

Mancanza di un quadro giuridico per i Cannabis Social Club

Nonostante il successo e il riconoscimento internazionale, l’assenza di un quadro giuridico formale in Catalogna e in Spagna ha limitato il potenziale di questi club nel contribuire alla salute pubblica e al benessere sociale. L’ICEERS critica la mancanza di una regolamentazione specifica per i CSC e la conseguente distorsione del modello originale.

Il Cannabis Social Club Study Tour, organizzato da ICEERS nel marzo 2023, ha attirato personalità di spicco a livello mondiale che si occupano di politiche sulle droghe, evidenziando l’impatto positivo di questi club sulla riduzione dei danni e il loro potenziale come modello per una riforma globale della regolamentazione delle droghe. La Fondazione ha collaborato con governi e organizzazioni di tutto il mondo, tra cui Malta, Svizzera, Uruguay, Repubblica Ceca, Germania e Colombia, per condividere le conoscenze su questo modello.

La lettera esorta il Comune di Barcellona a compiere passi progressivi verso la regolamentazione delle CSC. Ciò include la promozione di leggi che rispettino e tollerino i CSC, l’impegno nel dialogo per un quadro giuridico stabile, l’avvio di dibattiti parlamentari per la depenalizzazione della cannabis e l’istituzione di programmi di accesso alla cannabis medica, sottolineando la salute come diritto fondamentale.

Con questo appello all’azione, ICEERS e le organizzazioni che aderiscono alla Carta cercano di posizionare Barcellona come una città che guida l’approccio compassionevole e basato sull’evidenza scientifica alla regolamentazione della cannabis a livello internazionale, riaffermando il suo impegno per un modello innovativo e rispettoso che ha dimostrato i suoi benefici in contesti sia locali che globali.

L’articolo Barcellona, un appello a sostegno dei Cannabis Social Club proviene da Fuoriluogo.

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