Attentato terroristico di Mosca – Dall’Italia amore per la Russia e cordoglio per le vittime
di Eliseo Bertolasi
Nella serata del 24 marzo nel cuore di Verona, a lato dell’Arena è stata organizzato un presidio-fiaccolata per ricordare l’enorme strage di civili compiuta dai terroristi al Crocus City Hall di Mosca.
La partecipazione alla manifestazione era libera, rivolta a tutte quelle persone che davanti all’orrore di un atto di terrorismo così ampio, così atroce e bestiale non riescono a trattenere lo sdegno e sentono la necessità di raccogliersi almeno per una preghiera congiunta, oltre al desiderio di esprimere pubblicamente qualche parola di cordoglio verso le vittime, di condanna verso le belve che hanno pianificato ed eseguito tale attacco e di solidarietà verso la Russia intera così profondamente colpita.
L’evento organizzato dal movimento “Verona per la libertà” di Francesca Menin, ha avuto il merito di riunire e aggregare non solo i russi che vivono nella città scaligera, ma anche i tanti veneti amici della Russia; numerosa inoltre la presenza di semplici cittadini veronesi che vista la cerimonia, il luccichio dei lumini accessi e le bandiere russe si sono avvicinati per chiedere, soffermandosi poi per un momento di raccoglimento e di cordoglio. Erano tante le bandiere presenti: oltre a quelle della Federazione Russa, anche quelle della Serbia, della Repubblica Popolare di Donetsk e della Repubblica Popolare di Lugansk, le due repubbliche popolari del Donbass oggi parti integranti della Federazione Russa.
Manifestazione a Verona
Come sempre, i fratelli serbi accorrono ogni qualvolta ci sia un’iniziativa dedicata alla Russia: alla cerimonia ha preso parte Vidoslav Cetojevic della odv “Associazione Koreni”.
Durante la cerimonia è stata inoltre ricordata Darya Dugina, anche lei vittima di un attentato terroristico, assassinata barbaramente il 20 agosto del 2022. Il Viso di Darya sorridente, sempre presente, viene già percepito come un’Icona Sacra
Ricordo di Darya Dugina e manifestazione a Verona
La commemorazione è iniziata con la recita di preghiere da parte di un prete ortodosso, di seguito chiunque ha potuto prendere la parola. Sono intervenuti oltre a Francesca Menin, anche il consigliere regionale del Veneto Stefano Valdegamberi, l’ex-deputato Vito Comencini, il presidente dell’associazione “Veneto Russia” Palmarino Zoccatelli, il presidente dell’associazione “Russkij Mir” di Verona Marina Kholodenova, ed il sottoscritto Eliseo Bertolasi come presidente della sezione italiana del Movimento Internazionale Russofili.
In onore della Russia, alla fine della breve cerimonia, con le bandiere russe dispiegate dalla brezza notturna è stato diffuso l’inno russo:
Rossija – svjašcennaja naša deržava,
Rossija – ljubimaja naša strana.
Mogucaja volja, velikaja slava –
Tvoë dostojan’e na vse vremena!
Russia – il nostro paese sacro,
Russia – la nostra terra amata.
Una potente libertà, una grande gloria –
Sono il tuo patrimonio per tutti i tempi.
Sentire riecheggiare in piazza Bra queste note è stato veramente un momento toccante. In quell’inno, maestoso, c’è tutta la forza di questo grande paese, di questo grande popolo!
Non solo a Verona, ma la tragedia che ha colpito la Russia è molto sentita in tutta l’Italia.
Ambasciata russa a Roma
Nei giorni successivi all’attentato mi sono recato per lasciare dei fiori e accendere una candela davanti al Consolato russo di Milano e all’Ambasciata russa di Roma.
I marciapiedi attorno a questi edifici erano ricolmi di mazzi di fiori, lumini accesi, biglietti con messaggi di amore, di solidarietà e di cordoglio. Il significato è chiarissimo: “Cari russi l’Italia è vicina, l’Italia vi ama”..
Un via vai continuo di persone che arrivavano, posavano i fiori, si raccoglievano in una breve preghiera e poi lasciavano il posto a chi sopraggiungeva.
Al Consolato russo di Genova, amici del posto mi hanno descritto le stesse immagini.
Consolato russo Milano
Anni di russofobia e di propaganda contro la Russia da parte di politici, giornalisti mainstream, sedicenti esperti sempre pronti ad indossare l’elmetto ma con lo slogan “armiamoci e partite”, da parte anche di tanti ucraini “patrioti” al calduccio qui in Italia ma che tentano di scaldare la testa degli italiani, non sono riusciti e non riusciranno mai a cancellare l’amore, la stima, la simpatia e i tradizionali buoni rapporti che da secoli uniscono russi e italiani.
Subito dopo l’attentato si sono susseguite dichiarazioni di vicinanza a Mosca da parte dei politici italiani: il ministro degli esteri Antonio Tajani su X ha giustamente scritto: “Esprimo condanna verso ogni forma di terrorismo e vicinanza nei confronti delle famiglie delle vittime”.
Encomiabile anche la dichiarazione del Presidente del consiglio Giorgia Meloni: “L’orrore del massacro di civili innocenti a Mosca è inaccettabile. Ferma e totale condanna del Governo italiano a questo efferato atto di terrorismo. Esprimo la piena solidarietà alle persone colpite e ai familiari delle vittime”.
L’augurio è che queste parole non siano solo di circostanza ma che si trasformino a breve anche in fatti. In altre parole: “pace!”, perciò “basta armi all’Ucraina!”.
Condurre attacchi terroristici, colpire obiettivi civili solo per seminare morte e terrore tra i civili è esattamente la strategia che il regime di Kiev impiega contro la città di Donetsk dal 2014, e che continua con uno stillicidio quasi quotidiano di vittime innocenti fino ad oggi.
Una strategia del terrore che nell’ultimo periodo, però, grazie alle armi più potenti e precise fornite dall’Occidente all’Ucraina è aumentata d’intensità, arrivando a colpire direttamente obiettivi civili sul territorio della Russia, come nelle regioni di Kursk e Belgorod. Ad esempio il 15 febbraio a Belgorod è stato bombardato un centro commerciale, almeno due persone sono state uccise e alcune ferite.
Verona gruppo relatori
L’attentato terroristico al Crocus City Hall di Mosca di per sé, quindi, non rappresenta una novità, i nemici della Russia hanno solo deciso di aumentare in modo esponenziale le dimensioni dell’attacco con l’intenzione di assassinare un numero più alto di civili.
Per coerenza, almeno per rispetto verso le vittime innocenti, che lo stesso sentimento di sdegno, lo stesso orrore possano essere sentiti anche nei confronti di ulteriori attacchi terroristici seppure di minor entità.
Eliseo Bertolasi a Verona (sotto)
Fonti:
https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2024/03/22/tajani-su-mosca-condanna-verso-ogni-forma-di-terrorismo_bc0ca809-b0ef-4c50-b835-25f192121f95.html
https://www.governo.it/it/articolo/attentato-mosca-la-dichiarazione-del-presidente-meloni/25320