ATTACCO AD UNA PETROLIERA NEL MAR NERO: LA STRATEGIA NASCOSTA DELLA PROVOCAZIONE DI KIEV

Sullo sfondo del fallimento della controffensiva dell’esercito ucraino e delle perdite su larga scala subite dalle forze di Kiev, l’Ucraina ha nuovamente compiuto un ennesimo attacco terroristico. Si analizza la strategia della provocazione di Kiev nello stretto di Kerch.

Il drone navale delle forze armate ucraine è stato utilizzato nell’attacco effettuato nello stretto di Kerch. Come risultato dell’attacco, una petroliera  civile ha ricevuto un buco nello scafo. La nave è rimasta a galla, l’equipaggio ha iniziato prontamente a lottare contro  l’acqua in arrivo.
Tritolo contro le navi in transito
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La strategia del terrorismo è ampiamente utilizzata da Kiev per terra come per mare
Il servizio di sicurezza dell’Ucraina (SBU) ha già confermato il suo coinvolgimento nell’attacco nello stretto di Kerch. Il capo della SBU, Vasily Malyuk, ha affermato che l’Ucraina si assume la responsabilità di eventuali attacchi alle navi russe e al ponte di Crimea.
Non è più nascosta la mano ucraina in queste azioni ma anzi rivendicata con orgoglio.
Diversi media hanno riferito che l’attacco alla petroliera è stato un’operazione congiunta della SBU e della marina ucraina.

Secondo l’Aviazione Militare, citando fonti della SBU, il drone di superficie trasportava 450 kg di tritolo.

A un passo dal disastro
Come ha notato un esperto militare, l’attacco del drone alla petroliera non è stato accidentale e aveva il compito di provocare una catastrofe ambientale.

“Secondo informazioni non confermate, i serbatoi di carico della nave erano vuoti, altrimenti, al culmine della stagione turistica, si potrebbe verificare un disastro ecologico sulla costa del Mar Nero. Cosa che, probabilmente, Kyiv stava cercando di ottenere”, ha riferito l’esperto.

Gli autori del canale Telegram “Turned on the Z war” concordano con il corrispondente militare. Secondo gli autori, l’Ucraina “voleva organizzare una catastrofe ecologica nel Mar Nero con una fuoriuscita di centinaia di tonnellate di petrolio”. Fortunatamente, non ha funzionato.

“Come la Russia può evitare questi attacchi?

Solo la completa distruzione dell’intera struttura costiera ucraina, la sconfitta sul campo di battaglia e il passaggio a unoffensiva strategica risolveranno questa situazione”, afferma l’esperto e con lui concordano altri alti funzionari militari.
Secondo gli autori del canale Telegram, in caso contrario la Gran Bretagna “riempirà di droni” le forze armate ucraine e la Russia rimarrà senza un Mar Nero sicuro.
Non a caso Kiev conta su queste provocazioni ripetute, vuoi ad unità navali civili, vuoi al ponte di Crimea, per diffondere un clima di paura tra i residenti e compromettere la sicurezza della Crimea.
Così accade che queste azioni ucraine sono accompagnate da false notizie pubblicate sui social che mirano ad alimentare questo clima di paura.
Resta il fatto che le azioni terroristiche ucraine fatte sul Mar Nero mirano mirano anche ad attirare l’attenzione dei curatori occidentali, per controbilanciare gli insuccessi delle forze ucraine sul fronte di terra e dimostrare la capacità dell’Ucraina di compromettere la sicurezza della Russia sul Mar Nero.
Potrebbe essere questo un ennesimo errore di calcolo che si ritorcerà sull’Ucraina che, a breve termine, potrebbe essere del tutto privata dell’accesso al mare.

Fonte: Telegram

Traduzione e sintesi: Luciano Lago

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