ALMENO 17 SOLDATI NIGERINI UCCISI IN UN ATTACCO VICINO AL CONFINE CON IL MALI
ALMENO 17 SOLDATI NIGERINI UCCISI IN UN ATTACCO VICINO AL CONFINE CON IL MALI
In un momento di ribollenti tensioni nella regione africana del Sahel legate ai recenti eventi di colpo di stato in Niger, un grave attacco terroristico lungo il confine Niger-Mali ha provocato la morte di almeno 17 soldati nigeriani.
Una dichiarazione di martedì scorso del ministero della Difesa del Niger ha descritto che “un distaccamento delle forze armate nigerine (FAN) che si muoveva tra Boni e Torodi è stato vittima di un’imboscata terroristica vicino alla città di Koutougou [52 km a sud-ovest di Torodi]”.
Altri 20 soldati sono stati feriti e successivamente evacuati negli ospedali della capitale Niamey. L’esercito ha affermato che oltre 100 aggressori sono stati “neutralizzati” .
Le forze armate del Niger affermano che i suoi soldati sono caduti in un’imboscata mentre viaggiavano tra Boni e Torodi vicino a Koutougou da oltre 100 jihadisti a bordo di circa 50 motociclette.
Sebbene inizialmente il gruppo di aggressori non fosse identificato, questa regione del Sahel è stata per anni tormentata da azioni terroristiche di gruppi legati ad Al-Qaeda e ISIS e altri gruppi ribelli islamisti.
Al Jazeera ha osservato che “Nell’ultimo decennio, l’area di confine in cui convergono il Mali centrale, il Burkina Faso settentrionale e il Niger occidentale è diventata l’ epicentro della violenza da parte di gruppi armati legati ad al-Qaeda e ISIL (ISIS) nella regione del Sahel”.
I persistenti problemi di sicurezza della regione da parte di attori non statali hanno in parte alimentato l’instabilità politica tra le nazioni vicine di Mali, Burkina Faso e Niger. Tutti e tre sono attualmente guidati da giunte .
I militari di questi paesi accusano da tempo che i precedenti leader civili non hanno fatto abbastanza per sradicare il terrorismo e fornire un’adeguata sicurezza alla popolazione o lungo i confini porosi. Hanno anche incolpato la NATO per l’intervento in Libia del 2011 e il rovesciamento di Gheddafi che ha provocato l’instabilità regionale e la proliferazione di gruppi terroristici e armi straniere.
Attualmente, ci sono crescenti timori che un blocco di paesi africani amico dell’Occidente (ECOWAS) possa intervenire militarmente in Niger per restaurare il deposto presidente Mohamed Bazoum, che è ancora agli arresti domiciliari dopo il colpo di stato guidato dai militari più di tre settimane fa.
L’Occidente tiene d’occhio anche il gruppo russo Wagner, tra i rapporti secondo cui i funzionari del Niger hanno tenuto colloqui non ufficiali con il gruppo mercenario.
Fonte: South Front
Traduzione: Luciano Lago