Aerei da guerra russi martellano i delegati turchi nella Grande Idlib

Il 24 e 25 dicembre, aerei da guerra delle forze aerospaziali russe hanno effettuato una serie di attacchi aerei su posizioni di gruppi militanti sostenuti dalla Turchia nel nord di Lattakia.

Gran parte degli attacchi aerei ha preso di mira la periferia della città di Kabani. Le foto condivise dagli attivisti dell’opposizione mostrano il fumo che sale da diverse colline nelle vicinanze della città, dove è stata costruita una complessa rete di tunnel, trincee e fortificazioni negli ultimi due anni. Kabani è una ben nota roccaforte dei gruppi affiliati ad al-Qaeda: Hay’at Tahrir al-Sham, l’Esercito Islamico del Turkistan e Ajnad al-Kavkaz.

La nuova ondata di attacchi aerei russi su Kabani ha coinciso con gli intensi bombardamenti dell’esercito siriano nella campagna meridionale di Idlib. Le truppe siriane hanno anche preso di mira un veicolo di militanti nella parte occidentale di Idlib con un missile guidato anticarro.

Questo non è il primo round di attacchi aerei e di artiglieria su posizioni di militanti nella parte meridionale della zona di de-escalation di Idlib. La scorsa settimana, le forze siriane e gli aerei da guerra russi hanno effettuato oltre 100 attacchi su diversi obiettivi.

Aviazione russa

Fonti filo-militanti collegano questi sviluppi con il recente dispiegamento dei rinforzi dell’esercito siriano nelle pianure di al-Ghab, sostenendo che questo fa parte dei preparativi per un’operazione offensiva in quella zona.

Nel frattempo, sono emerse notizie secondo cui, a seguito dei casi di successo in Libia e Nagorno-Karabakh, la Turchia sta considerando di utilizzare i suoi mercenari siriani nel nord dell’Iraq. I componenti dei gruppi miliziani sostenuti dalla Turchia si sono dimostrati carne da cannone utile diventando le principali vittime della guerra mentre le forze speciali turche, l’artiglieria e la forza aerea trattano con i loro avversari. Questa volta, i delegati turchi avranno la possibilità di sacrificare le loro vite nella battaglia contro il PKK del Kurdistan iracheno.

Fonte: South Front

Traduzione: L.Lago

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