Adolescenti europei: meno consumi, più allarme

Adolescenti europei: meno consumi, più allarme
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Con la pubblicazione del consueto monitoraggio annuale, il Progetto di Indagine Scolastica Europea su Alcol e Altre Droghe (ESPAD) celebra un trentennio di attività nell’analisi dei comportamenti a rischio degli adolescenti europei appartenenti ai 37 paesi partecipanti all’indagine.

Nato nel 1995 per monitorare l’uso di sostanze tra i giovani europei, nell’ambito di quest’ultima edizione il progetto è stato aggiornato mediante un focus inedito su benessere mentale e strategie di prevenzione.
I dati raccolti mostrano una progressiva riduzione nel consumo di sostanze tradizionali come tabacco e alcol, nonostante il quadro generale si confermi complesso, in particolare a seguito dello sviluppo di nuovi pattern di consumo in alcuni casi più difficili da intercettare, come il crescente ricorso alle sigarette elettroniche, il gioco d’azzardo online e l’utilizzo non terapeutico di farmaci.

Globalmente, l’utilizzo di tabacco in forma di sigarette è diminuito notevolmente negli ultimi decenni, con una prevalenza in sostanza dimezzata tra 1995 e 2024. Nel frattempo, l’uso di sigarette elettroniche è aumentato notevolmente tra gli adolescenti, con tassi crescenti di inizio precoce e consumo giornaliero, alimentando preoccupazioni sul duplice uso di sigarette tradizionali ed elettroniche e riflettendo una più ampia tendenza verso prodotti alternativi alla nicotina.

Anche il consumo di alcol è andato scemando nel tempo, con un calo complessivo sia dei dati relativi al consumo che a quelli inerenti il binge drinking. Nonostante ciò, l’alcol rimane ampiamente accessibile e l’inizio precoce e l’abuso episodico di alcol continuano a rappresentare un problema significativo in alcune regioni.

La cannabis si conferma la sostanza illecita più comunemente usata, sebbene la prevalenza di utilizzo una tantum sia scesa al livello più basso dal 1995. Nel complesso, il consumo definito corrente, ovvero relativo agli ultimi 30 giorni, è sceso al 5%, riflettendo un trend decrescente sul lungo periodo.

Anche il consumo di altre droghe illecite risulta in diminuzione. Nel tempo, si è osservata una riduzione del divario di genere, in particolare per quanto riguarda l’uso di inalanti e di farmaci utilizzati a scopo non terapeutico, entrambi comportamenti in aumento presso la popolazione femminile.

Consumi di sostanze legali fra gli adolescenti

Il consumo di sigarette almeno una volta nella vita continua a essere dichiarato da quasi uno studente su tre (32%), con una prevalenza leggermente maggiore tra le ragazze (32% contro 31%).
I tassi di prevalenza più elevati si osservano in Ungheria (51%) e Slovacchia (46%), mentre i più bassi si registrano in Islanda (13%) e Malta (16%).

Per quanto riguarda invece il consumo giornaliero, esso è dichiarato dal 7,9% degli studenti: i tassi più elevati si osservano in Bulgaria e Croazia (20%), mentre il più basso in Islanda (0,8%).
Un indicatore considerato fondamentale è il consumo quotidiano riferito dagli studenti che hanno iniziato a fumare in giovane età (13 anni o meno): in media, il 3,6% degli studenti rientra in questa categoria, con la percentuale più alta osservata in Bulgaria (8,7%).

La prevalenza una tantum del consumo di sigarette è diminuita costantemente negli ultimi trent’anni, dal 68% al 32%: più che un sostanziale dimezzamento. Il calo più significativo, pari a dieci punti percentuali, è stato registrato nello specifico tra il 2019 e il 2024.
Bisogna tuttavia tener conto di una variabile decisiva: considerando le sigarette elettroniche in aggiunta a quelle tradizionali, il consumo nell’arco della vita aumenta dal 32% al 47%, così come il consumo corrente sale dal 18% al 28%: il 44% dichiara di aver utilizzato sigarette elettroniche almeno una volta nella vita. In media, il 16% degli studenti ha provato le sigarette elettroniche all’età di 13 anni o meno.

Riferendosi invece al consumo di alcol nell’arco della vita, esso è segnalato dal 73% degli intervistati, con i tassi di prevalenza maggiori registrati in Ungheria (91%) e Danimarca (90%) e con i minori in Kosovo (29%) e Islanda (41%). Anche in questo caso, le differenze di genere, osservate in oltre metà dei paesi, attribuiscono una prevalenza leggermente superiore alle ragazze (74%) rispetto ai ragazzi (72%). Il 33% afferma di aver consumato il suo primo drink alcolico a 13 anni o prima, mentre l’8% afferma di aver sperimentato episodi di ubriachezza alla stessa età. Il consumo di alcol nell’arco degli ultimi trenta giorni è stato segnalato dal 42% degli studenti, così come la media degli episodi di ubriachezza negli ultimi 30 giorni si attesta a un complessivo 13%. In merito al binge drinking, cioè l’assunzione di cinque o più drink in una singola occasione, la prevalenza di tale modello di consumo si attesta al 31%.

Dal 1995 al 2024, il consumo di alcol nell’arco della vita nei paesi ESPAD ha mostrato un trend decrescente, passando dall’88% al 74%, seppur con ricorsive fluttuazioni: il picco è stato raggiunto con il 91%, emerso durante l’osservazione del 2003, per poi diminuire negli anni successivi, sebbene questi dati non siano disponibili in modo uniforme su scala regionale.
Allo stesso modo, anche le statistiche relative a consumo attuale ed episodico si sono abbassate, scendendo dal 55% al 43% nel primo caso e dal 36% al 30% nel secondo.

Consumi di sostanze illecite fra gli adolescenti

Per quanto riguarda le droghe illegali, il 13% dichiara di averne fatto uso almeno una volta nella vita, con una disparità di genere appena accennata, tra il 14% dei ragazzi e il 12% delle ragazze.

Considerando le singole sostanze, la cannabis è la droga più comunemente usata (12% del consumo nell’arco della vita), seguita da cocaina (2,3%), ecstasy/MDMA (2,1%), LSD o altri allucinogeni (1,8%) e anfetamina (1,8%). La prevalenza media nell’arco della vita di metanfetamina, crack, eroina e GHB rimane inferiore, attestandosi a circa l’1% per ciascuna sostanza. L’utilizzo medio delle NPS nel corso della vita si attesta a sua volta al 3% circa.

In generale, tra il 1995 e il 2003, la prevalenza una tantum del consumo di droghe illecite è diminuita, dal 19% registrato tra 2003 e 2015, passando attraverso il 17% nel 2019, arrivando infine all’attuale 14%.

Negli ultimi trent’anni, il consumo di cannabis tra gli adolescenti europei si è mostrato mutevole, raggiungendo nel 2003 e nel 2011 l’apice del 18% del consumo una tantum. Da allora, il fenomeno ha seguito un trend decrescente, raggiungendo in ultimo il 12% nel 2024, il livello più basso registrato dall’inizio del monitoraggio ‘ESPAD nel 1995.

Come anticipato, il report dedica attenzione anche al comportamento online degli adolescenti, al benessere mentale e alle attività di prevenzione. La partecipazione al gioco d’azzardo è in aumento, e i comportamenti problematici ad esso collegati sono quasi raddoppiati, con una crescita più marcata tra le studentesse.
Circa le questioni relative al benessere mentale, il 59% si dichiara in buona salute psicologica: un dato apparentemente positivo, che tuttavia nasconde disparità significative tra generi, con le ragazze che riportano livelli di benessere sensibilmente inferiori.

Venendo infine alle attività di prevenzione, il 72% degli studenti europei ha partecipato ad almeno un intervento negli ultimi due anni. È la prima volta che il progetto raccoglie dati specifici su questo tipo di attività.
Le attività di prevenzione sono eterogenee e spaziano da semplici eventi informativi, focalizzati sulla trasmissione di dati e nozioni, a programmi più strutturati, basati su metodologie interattive che puntano sullo sviluppo delle competenze personali e sociali. Tuttavia, un aspetto fortemente critico resta sullo sfondo: non tutti questi interventi risultano fondati su evidenze scientifiche.

L’alcol risulta l’argomento più discusso nell’ambito dei programmi informativi sulle sostanze: quasi la metà degli studenti (49%) ha preso parte ad almeno un’iniziativa sul tema. Segue il tabacco, argomento di discussione per il 38% degli studenti. L’interesse sembra calare sensibilmente quando si parla di sostanze illecite: solo il 31% degli studenti riferisce di aver partecipato ad attività di prevenzione su droghe illegali. Ancora meno trattati risultano i comportamenti a rischio non legati all’uso di sostanze, come il gioco d’azzardo, l’abuso di internet o il gaming problematico: soltanto il 28% degli studenti europei è stato coinvolto in eventi su questi temi.

L’analisi delle informazioni contenute nella pubblicazione Espad porta a conclusioni ambivalenti: se, da una parte, il documento rappresenta una conferma del fatto che gli adolescenti costituiscono la fascia anagrafica meno interessata dal fenomeno del consumo di sostanze – al netto dei continui appelli securitari sfruttati al fine di propaganda politica, dall’altra evidenzia la progressiva ascesa di nuove tipologie di utilizzo, alimentando la necessità di sviluppare e implementare programmi formativi guidati da un’ottica scientifica e imparziale.

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