Ucraina NATO: giunti al Punto di inflessione
di Luciano Lago
Giunti a questo punto, si può tracciare una linea e verificare le prospettive che si aprono dopo il vertice di Vilnius.
Per la Nato questa è solo una partita a scacchi dove il gioco di assedio alla Russia è iniziato nel 2014, quando il movimento di uscita era stato il golpe a Kiev ma quel gioco è stato spiazzato con la perdita della Crimea, che era il primo obiettivo del gioco di apertura. Avevano puntato su quello Washington e le elite militari dell’Alleanza Atlantica, nella speranza di sottrarre alla Russia il controllo del Mar nero e lo sbocco sul Mar Mediterraneo,
A partire da lì, la partita si è complicata e, dopo l’offensiva russa in Ucraina, adesso la Nato sogna di ottenere un successo a qualsiasi prezzo e conduce il gioco alimentando la paura di Russia e Cina, cosa che alimenta i profitti delle corrotte élite occidentali.
Dopo l’insuccesso nella campagna militare ucraina, nonostante questa sia stata supportata in tutto dalla Nato, l’unica speranza su cui puntano è quella che la Russia sia infiltrata e destabilizzata dall’interno da traditori, come nello stile della Perestroika di Gorbaciov.
In questa partita l’alleanza occidentale si trova in una brutta posizione, con l’unica possibilità di difendersi dai movimenti della Russia che sono abbastanza insperati e imprevedibili, a partire da adesso.
Questi dirigenti attuali della Nato stanno cercando di studiare le mosse e la mente di Putin per capire quali potranno essere le sue prossime azioni.
Tuttavia sono così incolti e arroganti da non aver letto la storia e, se l’avessero letta, si ricorderebbero delle parole di Wiston Churchill, il quale, colonialista e anticomunista, ebbe a dire che “la Russia è un paese asettico, involto in un mistero dentro di un enigma”.
Questo lo disse quando Hitler iniziò l’invasione nel 1939 per attaccare e distruggere l’URSS, guerra che si concluse con l’uccisione di ventiquattro milioni circa di russi, quando poi dovettero sedersi al tavolo dei vincitori, Churchill e Roosevelt con Stalin.
Ci si può chiedere se qualcuno dei dirigenti attuali ha una idea chiara di come ragionano i russi e con chi si andranno a sedere gli occidentali dopo la conclusione della terza guerra? Per capire i possibili sbocchi del conflitto in corso e fra chi sarà la partita, bisogna seguire con attenzione i movimenti delle forze in campo.
Per quanto nella riunione della Nato di Vilnius si vedevano sorrisi da orecchio a orecchio, come se i delegati fossero sponsorizzati da una firma di dentifricio, in realtà tutto era facciata perché i russi sono usciti con preparativi di guerra non dissimulata. Nel frattempo, in attesa della risposta russa ai piani di guerra della Nato, gli USA procedono a mobilitare i riservisti per fortificare il fianco est dell’Europa, con un ordine esecutivo di Biden che si promette di richiamare 3000 riservisti nell’operazione di rinforzo del fianco est atlantico; da quanto non avveniva un richiamo di riservisti?
Questo ordine di Washington ha stabilito che è necessario incrementare e rafforzare le truppe USA in Europa e risponde alla direttiva presidenziale nel contesto del conflitto in Ucraina, cosa che beneficia i riservisti e le loro famiglie.
Biden ha firmato l’ordine esecutivo dopo aver partecipato al summit della Nato, dopo aver enunciato che la Russia rappresenta la minaccia più significativa e diretta per la sicurezza degli alleati e per la stabilità e la pace della zona euroatlantica.
Inoltre, nelle decisioni prese nella riunione, si è considerato di inviare istruttori della Nato del Belgio in Ucraina per capacitare il personale militare ucraino e aumentare la loro capacità di combattimento ed è possibile che l’addestramento si farà direttamente sul territorio ucraino. Questo mentre altri paesi come la Spagna stanno considerando di inviare truppe e contingenti alla frontiera orientale, così anche i paesi baltici invieranno truppe in Romania o altrove alle frontiere russe. Questo movimento della Nato è un trasferimento massiccio di truppe che si spiega per il fallimento della controffensiva ucraina che ha subito una rotta, con la distruzione di gran parte delle armi inviate dalla Nato,cosa che ha fatto infuriare la Nato, incluso con l’uccisione di ufficiali della Nato assassinati nei loro rifugi bunker e nei centri di comando, occultati in Ucraina.
Questi sono preparativi per la guerra imminente come la vede la Russia, dove i generali di Putin richiedono di tirare fuori le armi nucleari anche perché gli ucraini stanno pianificando l’attacco contro installazioni nucleari in territorio russo.
A questo livello, i moniti, gli avvertimenti, le linee rosse sono state tutte superate e la prospettiva è quella di un coinvolgimento diretto della Nato nel conflitto e la immediata risposta russa. Il punto di inflessione è ormai arrivato.