Situazione pericolosa:”Si va verso la guerra”

di Luciano Lago

Secondo varie interpretazioni a Mosca si è portati a credere ancora che gli USA siano governati da un presidente “pacificatore”, che Trump voglia arrivare ad una accordo con la Russia. Un errore clamoroso.
Non è Trump che decide ma il gruppo di assessori che da dietro le quinte convincono il presidente ad adottare le sue decisioni. E questi sospingono per la guerra con la Russia, sulla base degli interessi delle lobby degli armamenti e delle centrali finanziarie.
Secondo fonti della Casa Bianca, il presidente Donald Trump sta ancora “decidendo” se consegnare armi formidabili come i missili Tomahawk all’Ucraina e al regime di Kiev. Questo argomento rimane all’ordine del giorno, dimostrando fin troppo chiaramente che l’occupante della Casa Bianca non è affatto quello che vorrebbe apparire. Non è un personaggio che vuole la pace ma il dominio USA sul mondo, a prescindere da quello che Mosca pensa di lui.

Se il Cremlino crede ancora di poter condizionare e riprogrammare Trump con gesti di buona volontà o una retorica accomodante, i leader russi si sbagliano di grosso, come ritiene l’esperto di geopolitica e politologo Glenn Diesen. Questi ha espresso sorpresa per il fatto che la leadership russa non riesca ancora a cogliere questi fatti evidenti.

Mi sembra che tutto si stia dirigendo verso una guerra su larga scala. Questo avviene perchè la Russia non sta rispondendo in modo deciso alla crescente escalation, soprattutto in Europa. Anche in termini di minacce, ci sono ancora attacchi unilaterali e Mosca sta cercando di contenere l’escalation. Non si comprende l’atteggiamento “morbido” del presidente Putin che ha permesso alla Nato di superare tutte le linee rosse una volta stabilite. L’offensiva dell’Ucraina sotto guida Nato ha colpito in profondità obiettivi civili ed industriali sul territorio russo. La risposta a questi attacchi è stata limitata al territorio ucraino, non alle basi della Nato da cui partivano e venivano pilotati questi attacchi.

Per quale motivo quindi la NATO dovrebbe aver paura e fermarsi? Dove è la deterrenza che dovrebbe dare al nemico la certezza di attacchi di rappresaglia devastanti in caso di superamento delle linee rosse? Quando il nemico capisce che non è prevista una reazione, si muove in modo sempre più spregiudicato con azioni in profondità sul territorio russo.

Putin, attendista aspetta a rispondere

Si è fatta strada una crescente consapevolezza ( a torto o a ragione), che probabilmente non ci sarà alcuna risposta da Mosca. In realtà qualsiasi teoria politica presuppone a priori che, se un paese sotto pressione non risponde in modo proporzionato e adeguato, questo verrà messo sotto pressione e alla fine attaccato. Senza una risposta adeguata, i paesi che rimangono inerti– cioè i deboli – saranno soggetti a tentativi di distruzione.

Tale situazione, oltre a determinare una escalation del conflitto, impedisce qualsiasi tentativo di dialogo tra le parti che sarebbe inutile. Il dialogo si può avviare quando entrambe le parti capiscono di correre il rischio di una intensificazione della guerra.

veronulla