Si inceppa il meccanismo del “Recovery fund”. Karlsruhe passa all’offensiva

Si inceppa il meccanismo del “Recovery fund”.  Karlsruhe passa all’offensiva

di Jean Goychman.

La Corte costituzionale tedesca ha deciso di sospendere la ratifica del piano di ripresa europeo che doveva suggellare la ritrovata solidarietà degli Stati membri della zona euro. È stato, inoltre, piuttosto sorprendente che, dopo aver più volte allertato le autorità europee del mancato rispetto delle azioni intraprese dalla BCE rispetto alle modalità definite nei vari trattati europei, il Tribunale di Karlsruhe non si sia manifestato in anticipo. .

Questo programma di stimolo, sostenuto dalla BCE per un importo di 750 miliardi di euro, ha lo scopo di aiutare i paesi che hanno visto la loro situazione finanziaria deteriorata dalla crisi COVID. Poiché la BCE può creare denaro solo sui debiti, sono quindi gli Stati membri che prendono in prestito denaro dai mercati finanziari privati. Fino ad ora, un certo numero di paesi, compresa la Germania, aveva costantemente rifiutato l’idea di unire i debiti pubblici. Erano considerati “tirapiedi” quando semplicemente non volevano pagare per gli altri, considerati troppo “costosi”.

Vista l’ampiezza della crisi, Emmanuel Macron, soprattutto a favore della creazione di un’Europa federale, credeva di avere un’opportunità per spingere le sue idee. Il rapido ed enorme aumento del debito francese, dovuto al generale confinamento sul territorio, che potrebbe indebolire la Francia e forse anche la zona euro, non ha potuto lasciare insensibile il cancelliere tedesco.

Questi ha accettato senza eccessivo entusiasmo il piano della Bce promosso da Emmanuel Macron. Ma la parte più difficile restava da fare: convincere gli altri Paesi “dissidenti” dei meriti di questo piano di ripresa che prevedeva la mutualizzazione dei debiti degli Stati.

I negoziati sono iniziati in seno al Consiglio d’Europa e sono stati lunghi e difficili. Tuttavia, il 20 luglio 2020 era stato raggiunto un accordo e, per la prima volta, gli Stati hanno deciso di prendere in prestito collettivamente delegando le modalità alla Commissione europea.

Per entrare in vigore, questo piano di ricostituzione deve tuttavia essere ratificato da ciascuno degli Stati membri.

Il testo essendo stato approvato dai parlamentari europei il 12 febbraio 2021, ora è necessario farlo ratificare dai capi di Stato. Ed è qui che interviene la Corte costituzionale tedesca sospendendo il processo a causa di ” un ricorso contro questo meccanismo basato su un debito comune”. L’organo supremo “ha deciso che il testo di legge” su questo piano, che era stato appena approvato dai parlamentari, “non doveva essere siglato dal Capo dello Stato” in attesa di una decisione su questa azione sommaria, secondo un comunicato della Corte “.

Bundestag 

Vero “rombo di tuono” nel Landerneau di Bruxelles, questa domanda di provvedimenti provvisori riguarda proprio l’incostituzionalità del cumulo dei debiti pubblici. I ricorrenti ritengono che la costituzione tedesca non consenta alla Germania di condividere il proprio debito con altri Stati, citando una sorta di trasferimento finanziario da paesi “virtuosi” a quelli considerati “spendaccioni” (Italia, Spagna, Grecia in testa)..

Inoltre, si ripresenta il problema del finanziamento dei disavanzi pubblici da parte della BCE, vietato dall’articolo 123 del Trattato di Lisbona:

“ Alla Banca centrale europea e alle banche centrali degli Stati membri, in appresso denominate ‘banche centrali nazionali’, è vietato concedere scoperti di conto o qualsiasi altro tipo di credito alle istituzioni, organi, uffici o agenzie dell’Unione amministrazioni, autorità regionali o locali, altre autorità pubbliche, altri enti pubblici o imprese degli Stati membri; è altresì vietata l’acquisizione diretta, da parte loro, da parte della Banca centrale europea o delle banche centrali nazionali dei propri strumenti di debito ”.

Stiamo quindi affrontando momenti cruciali che l’Unione europea si appresta a vivere?

Questo è più che probabile perché la crisi COVID ha agito come un vero rivelatore di quale sia la realtà dell’Unione europea. La concorrenza tra Stati e la sfiducia reciproca hanno assunto proporzioni allarmanti. Inoltre, le già notevoli disparità economiche sono state amplificate dalla crisi sanitaria che rischia di essere prolungata da una crisi sociale senza precedenti.

Il gioco di Emmanuel Macron, che voleva essere il paladino dell’integrazione europea, può rivoltarsi contro di lui e contro Angela Merkel. La differenza tra i due è che la signora Merkel ha intenzione di lasciare presto la scena politica e che la signora non condivide necessariamente questo piano …

Germania Propteste

Nota: Erano tutti così sicuri che Bruxelles sarebbe intervenuta inviando soldi a pioggia agli stati europei in difficoltà, l’Italia in primis. La campagna dei filo europeisti era di grande entusiasmo per la “generosità” dell’eurocrazia di Bruxelles. Tutti plaudivano all’Europa che ci avrebbe salvato dai debiti e dalla crisi. La realtà si dimostra divrsa.
Adesso si scopre che avevano fatto i conti senza l’oste e l’oste in questo caso è la Corte Costituzionale Tedesca che mette il veto all’idea che la Germania debba condividere il debito con i paesi del sud Europa. Chi lo andrà a raccontare adesso agli italiani (famiglie e imprese) che si cullavano sull’idea dei fondi europei che avrebbero dovuto risollevare l’economia del bel paese?

Fonte: minurne. resistance.org/

Traduzione: Gerard Trousson

Nota: Luciano Lago

veronulla

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