Referendum cannabis: bene il Governo neutrale, ma i partiti si esprimano

Referendum cannabis: bene il Governo neutrale, ma i partiti si esprimano
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Oggi il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha dichiarato che “il governo non si costituirà contro l’ammissibilità dei referendum. Non ne ha alcuna intenzione“.

Questa è una buona notizia, anche perchè è probabilmente la prima volta che un Governo non si costituisce a difesa della legge vigente in occasione del processo di ammissibilità costituzionale di un referendum.

Nella decisione certamente influisce la struttura composita di questa maggioranza, e il fatto che alcune sue forze promuovano direttamente dei quesiti, in particolare quelli sulla giustizia (Lega) e quello su Eutanasia e Cannabis (+ Europa).

In tutto questo il silenzio del Partito Democratico, e le dichiarazioni improvvide di Giuseppe Conte ora a capo del Movimento 5 Stelle, preoccupano e non poco. Senza una posizione chiara e netta, in continuità con la volontà dei propri elettori (PD) e del proprio programma elettorale (M5S) il percorso per arrivare al quorum sarà più complicato.  All’interno della compagine governativa Articolo Uno non si è ancora espresso, anche se la disastrosa gestione delle questioni riguardanti la cannabis terapeutica e in generale le droghe da parte del Ministro alla Salute Speranza fa temere il peggio. Oltre a Radicali e + Europa, più a sinistra Possibile, Sinistra Italia, Rifondazione Comunista e Potere al Popolo si sono schierati apertamente a sostegno del referendum.

E’ bene che il Governo non si pronunci, ma i partiti e i movimenti politici devono invece avere finalmente il coraggio, minimo, di fare quello per il quale sono nati: politica.

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