Pedogate: Il Papa e la chiesa cattolica (Parte 1)

Pedogate: Il Papa e la chiesa cattolica (Parte 1)

Il 29 settembre 2018, secondo i rapporti emersi, 67 bambini sordi sono stati abusati sessualmente da più di due dozzine di sacerdoti che lavoravano presso l’Istituto Antonio Provolo, una scuola cattolica per bambini sordi e muti a Verona, in Italia. I pubblici ministeri stavano lavorando alle indagini da più di un decennio.

Un ragazzo con lo pseudonimo di “Giuseppe” ha descritto il suo abuso iniziato all’età di 11 anni in un’intervista rilasciata a Roma. Spiega come un monaco impiegato dall’istituto abbia insegnato a lui e ad altri ragazzi il linguaggio dei segni per pene, ano, masturbazione, fellatio e altro.

“All’inizio non capivo perché quest’uomo mi stesse insegnando questi strani segni segreti. Poi un giorno è diventato molto chiaro quando uno dei sacerdoti ha fatto il segno segreto per la fellatio quando eravamo soli, per poi ficcarmi in bocca il suo pene eretto.

Giuseppe ha spiegato che poiché le loro urla potevano essere solo sentite dai preti, erano ostaggi indifesi in mano a degli aguzzini. Giuseppe raccontò che sacerdoti, monaci e fratelli allontanavano abitualmente i ragazzi dai loro studi e li portavano in apposite stanze dove avvenivano gli abusi. Poiché i ragazzi potevano scrivere lettere alle loro famiglie, spesso descrivevano i loro abusi e chiedevano aiuto. Tuttavia, Giuseppe ritiene che tutte le loro grida di aiuto siano state intercettate.

“Certo che abbiamo urlato e pianto. A volte vedevi preti entrare nel dormitorio di notte, o vedevi amici con le lacrime che rigavano loro il viso e sapevi esattamente cosa era appena successo. Non c’era bisogno di alcuna parola per sapere quello che era successo.

Alla fine si è sparsa la voce sull’abuso, presumibilmente da parte di ex studenti che avevano abbandonato il programma al compimento dei 18 anni. Tuttavia, quando sono emerse accuse contro padre Nicola Corradi, è stato trasferito in un’altra sede dell’Istituto Provolo a Mendoza, in Argentina. Secondo l’indagine, Corradi e altri nell’amministrazione hanno continuato ad abusare di più bambini. Corradi è stato infine arrestato nel 2016 e condannato a 42 anni di carcere per aver abusato di 22 bambini nel corso di 30 anni. Un altro sacerdote, Horacio Corbacho, è stato condannato a 45 anni. In totale, 17 membri del personale della scuola sono stati incriminati ed entrambe le scuole sono state successivamente chiuse.

Corradi

Julieta Añazco ha frequentato l’Istituto Provolo in Argentina. Añazco afferma di essere stata abusata per la prima volta da padre Ricardo Giménez che, come Corradi, è stato successivamente trasferito dopo che le accuse contro di lui sono diventate pubbliche. Fu trasferito nientemeno che da papa Francesco, allora conosciuto come il cardinale Jorge Bergoglio. Añazco, insieme ad altri 13 membri di SNAP, o la Rete dei sopravvissuti agli abusi dei sacerdoti, ha firmato una lettera aperta a papa Francesco nel luglio del 2013 ricordandogli gli abusi e chiedendo nuovamente un’azione in merito. Nonostante SNAP sia stata ascoltata, papa Francesco non ha mai risposto alla loro lettera.

Bishop Accountability, un sito web di sorveglianza per gli abusi sui minori nella Chiesa cattolica, cita cinque casi separati in cui papa Francesco ha trascurato o rifiutato di agire come cardinale.

Papa Francesco, infatti, nel 2017 ha mandato choc in tutto il mondo chiedendo una riduzione delle sanzioni contro i preti pedofili condannati.

“Greg Burke, portavoce vaticano, ha difeso la propensione di papa Francesco alla misericordia in questi casi, affermando che “anche coloro che sono colpevoli di crimini efferati” possono aspettarsi clemenza dal Santo Padre, secondo AP.

Gli avvocati canonici e i funzionari della chiesa sostengono che mantenere i preti violenti sotto l’autorità della chiesa è il modo migliore per proteggere i bambini”.

Naturalmente, se ci fosse un’azienda sommersa di crimini e corruzione, chiederemo risposte alla leadership che è stata negligente o comunque complice della corruzione. Per quanto riguarda la corruzione nella Chiesa cattolica, forse questi sono solo funzionari di basso rango, casi isolati. Come sappiamo con certezza che lo stesso Papa è direttamente coinvolto nell’insabbiamento della pedofilia?

Il VATICANO CONTINUA CON GLI INSABBIAMENTI e A PROCRASTINARE DI FRONTE ALLE ACCUSE DI ABUSO
Il 12 dicembre 2018, papa Francesco ha ceduto alle crescenti pressioni dell’opinione pubblica per espellere tre consiglieri su nove dal suo Consiglio cardinalizio dopo cinque anni di contenzioso sugli abusi sui minori. Un terzo dei più stretti consiglieri di papa Francesco è stato coinvolto in scandali di abusi sessuali e non è stato rimosso in modo proattivo, anzi, è stato espulso solo dopo una significativa condanna pubblica. Il Consiglio cardinalizio è stato riunito nel 2013 per aiutare a riformare la Chiesa. Quelli rimossi sono stati il ​​cardinale Francisco Javier Errazuriz del Cile, il cardinale Laurent Monswengo Pasinya della Repubblica Democratica del Congo e il cardinale George Pell dell’Australia.

Pell è l’individuo più significativo e di alto profilo nella Chiesa cattolica ad essere condannato per pedofilia poiché era la terza persona più potente nella Chiesa a livello internazionale. Secondo quanto riferito, ha lavorato con Papa Francesco ogni giorno. Pell era il tesoriere del Vaticano, altrimenti noto come il prefetto della Segreteria per l’Economia della Santa Sede. Pell è stato scelto da Francesco per sradicare la corruzione nell’istituto. Oltre a questo, Francesco aveva precedentemente applaudito Pell per la sua onestà e convinzione nell’affrontare gli abusi sessuali all’interno della Chiesa. Oltre 50 testimoni si sono fatti avanti per corroborare la veridicità delle accuse contro Pell. È stato condannato a sei anni di carcere il 12 marzo 2019.

Steven Spaner, coordinatore di SNAP (Rete dei sopravvissuti degli abusi dei sacerdoti), ha affermato che,

“Non è un fattore da poco che l’incriminazione del terzo funzionario vaticano, in ordine di importanza, porti la questione della responsabilità della Chiesa e dell’inazione della Chiesa cosi` vicino al Papa.».

Altri tre funzionari vaticani sono stati accusati di crimini simili negli ultimi anni. Monsignor Carlo Capella è stato accusato nel 2018 di detenzione e distribuzione di materiale pedopornografico e condannato a cinque anni di reclusione. Monsignor Jozef Wesolowski è stato arrestato nel 2013 per aver abusato sessualmente di ragazzini, ma è morto prima che iniziassero il suo processo. L’arcivescovo Luigi Ventura è stato posto sotto inchiesta per accuse di abusi nel 2019. Come l’Italia, la Città del Vaticano non ha alcun obbligo legale di denunciare gli abusi sessuali alle autorità.

Il 12 novembre 2018, il Wall Street Journal ha riferito che il Vaticano aveva vietato ai vescovi negli Stati Uniti di intraprendere qualsiasi azione contro gli abusi sui minori all’interno della Chiesa fino a dopo un vertice che si sarebbe tenuto l’anno successivo. Questa direttiva dell’ultimo minuto è stata data poco prima che i vescovi si esprimessero col voto su come affrontare la crisi persistente, evidenziando l’incessante procrastinazione dai più alti livelli della Chiesa.

Sicuramente, tutte queste prove di cospirazione per ignorare e nascondere la pedofilia nella chiesa sono contesti iperbolici o mancanti. Sono forse i folli deliri dei leader scontenti all’interno della Chiesa?

Il 4 gennaio 2019, l’arcivescovo Theodore McCarrick, accusato in diversi casi di abusi sui minori, è stato difeso dal Vaticano nel 1972 per aver fatto “sesso consensuale” con un chierichetto di 16 anni. Sebbene l’arcidiocesi di New York abbia trovato credibili le accuse di molestie, il Vaticano ha invece annullato questa sentenza e ha affermato che il chierichetto aveva superato la maggiore età secondo il diritto canonico, anche se la maggiore età secondo la legge statunitense è 18 anni. Recenti accuse secondo cui McCarrick ha usato le sue case sulla spiaggia per operare un circolo pedofilo sono ancora in fase di valutazione al momento della stesura di questo articolo.

Cinque mesi prima, il 22 agosto 2018, l’arcivescovo Carlo Viganò aveva scritto una testimonianza di undici pagine sostenendo che papa Francesco non solo era a conoscenza dei crimini di McCarrick e delle sanzioni imposte contro di lui da papa Benedetto XVI dopo essere stato insediato nel 2013, ma Francesco lo aveva anche promosso a suo “fidato consigliere”. Monsignor Jean-François Lantheaume, l’ex primo consigliere dell’ambasciata vaticana a Washington D.C., ha pubblicamente sostenuto Viganò e ha garantito la veridicità delle sue affermazioni. La testimonianza di Viganò ha coinvolto anche molti altri alti funzionari vaticani per la loro negligenza e ha pubblicamente chiesto a Francesco di dimettersi dal suo incarico. Viganò afferma che i vescovi hanno cospirato per insabbiare una vasta “rete omosessuale” all’interno della Chiesa. [Rapporto video Fox News]

“In questo momento estremamente drammatico per la Chiesa universale, deve riconoscere i propri errori e, in linea con il proclamato principio di tolleranza zero, Papa Francesco deve essere il primo a dare il buon esempio a Cardinali e Vescovi che hanno coperto gli abusi di McCarrick e dimettersi insieme a tutti loro”.

Il 30 agosto 2018 è stata pubblicata una lettera a papa Francesco firmata da oltre 47.000 donne cattoliche, accusandolo di aver fornito una risposta inadeguata alla lettera di Viganò. Francesco ha risposto avviando un’indagine interna.

Il 10 novembre 2020, il Vaticano ha pubblicato la sua indagine biennale di 449 pagine che ha rivelato che l’ex papa Giovanni Paolo II, ora deceduto e canonizzato come santo, ha promosso McCarrick dopo aver appreso delle sue accuse di abusi. Sebbene il rapporto abbia gettato molti funzionari sotto l’autobus, ha ritratto Francesco come innocente.

Secondo l’Huffington Post,

“I risultati accusavano vescovi vivi e morti di fornire al Vaticano informazioni incomplete sul comportamento di McCarrick e di chiudere un occhio sulla sua ripetuta violazione delle restrizioni informali ordinata nel 2006 dopo che papa Benedetto XVI aveva deciso di non indagare sulla vicenda.… Molte delle affermazioni centrali di Vigano sono state confermate, ma non quelle che coinvolgono Francesco”.

Il rapporto del vaticano contiene nuove testimonianze che indicano che le persone hanno cercato di lanciare l’allarme su McCarrick già a metà degli anni ’80. Queste affermazioni di conoscenza precoce sono corroborate dal Catholic News Service che ha riferito di aver ricevuto una lettera in cui confermava che i funzionari vaticani erano a conoscenza delle accuse contro McCarrick già nel 2000.

Perché sembra esserci un modello di insabbiamento sugli abusi di minori per mano di preti e sacerdoti? Perché la Chiesa, ai livelli piu` alti, sembra essere più preoccupata a proteggere la propria immagine che le sue vittime?

Nell’ottobre del 2019, un’indagine dell’Associated Press ha rilevato che quasi 1.700 preti e sacerdoti che il Vaticano considera pedofili credibilmente accusati, vivono ora senza la supervisione delle forze dell’ordine e ricoprono incarichi come insegnanti, allenatori e consulenti e molti vivono vicino ai campi da gioco. Alcuni addirittura fanno da consiglieri ai sopravvissuti alle aggressioni sessuali. Da quando sono stati svincolati dalla Chiesa, molti hanno commesso nuovi crimini tra cui aggressione sessuale e possesso di materiale pedopornografico. Questo numero è particolarmente allarmante considerando che l’Associated Press ha indagato solo su circa 2.000 sacerdoti in totale. Ciò significa che circa l’85% di tutti i sacerdoti viventi che sono stati credibilmente accusati sono ora sotto il radar, vivono vicino e lavorano con i bambini. Inoltre, 76 di quelli rimasti in vita non sono stati affatto individuati.

Nel 2015 papa Francesco ha difeso il vescovo Juan Barros, accusato di aver coperto i crimini di abusi sui minori commessi da sacerdoti in Cile. Nonostante lo scandalo, Francesco lo promosse a capo della diocesi di Osorno. Quando la pressione dell’opinione pubblica raggiunse il culmine, Francis cambio la sua posizione e condannò Barros. I pubblici ministeri cileni hanno chiesto l'accesso agli archivi segreti della Chiesa, che alla fine porto` a oltre 100 indagini su preti abusivi e su come gli arcivescovi hanno lavorato per nascondere i loro crimini.

Interrogato su questo scandalo nel gennaio del 2018, papa Francesco ha rimarcato a un giornalista dell’Associated Press:

“Tu, in buona fede, mi dici che ci sono vittime, ma io non ne ho viste, perché non si sono fatte avanti”.

Tuttavia, i membri della stessa Commissione del Papa per la protezione dei minori contraddicono la sua smentita e confermano di aver ricevuto la lettera di 8 pagine di una vittima nel 2015 che descriveva graficamente l’abuso del vescovo Barros.

Definirlo un incidente isolato non sarebbe corretto. Nel 2019 il vescovo Nicholas DiMarzio, nominato da papa Francesco per indagare sugli abusi sui minori, è stato lui stesso accusato di aver abusato sessualmente di un bambino. Il contenzioso e’ ancora in atto al momento della stesura di questo articolo.

Il 15 settembre 2017, l’Associated Press ha riferito che uno dei sacerdoti vaticani di alto rango in servizio come diplomatico a Washington DC è stato richiamato dal Vaticano dopo che le accuse di pedopornografia hanno raggiunto il culmine. In qualità di diplomatico, il sacerdote ha l’immunità legale contro l’accusa per la maggior parte dei crimini ai sensi della Convenzione di Vienna. Il Vaticano ha richiamato il sacerdote a evitare il processo e tre giorni dopo ha negato la richiesta del Dipartimento di Stato di revocare questa immunità.

I profondi legami con la pedofilia sistemica in Vaticano continuano a disfarsi in modi sempre più scioccanti. Forse Francesco non è stato l’unico papa a coprire la pedofilia all’interno della Chiesa.

Secondo un articolo pubblicato dal New Yorker il 14 gennaio 2016 intitolato What Pope Benedict Knew About Abuse in the Catholic Church, 231 ragazzi del coro cattolico sono stati maltrattati in Baviera sotto la direzione di Georg Ratzinger, il fratello maggiore di Joseph Ratzinger che in seguito ha servito come Papa Benedetto XVI dal 2005 al 2013. Inoltre, Joseph Ratzinger ha supervisionato la Congregazione per la Dottrina della Fede, il ramo disciplinare della Chiesa che sovrintende agli abusi sessuali, mentre suo fratello dirigeva il coro di ragazzi nel periodo degli abusi sessuali.

“La notizia ha ricevuto ampia attenzione non solo per il suo contenuto inquietante, ma perché il direttore del coro di voci bianche di Ratisbona dal 1964 al 1994 è stato Georg Ratzinger, fratello maggiore di Joseph Ratzinger, divenuto poi Benedetto XVI (16°).

Gli sviluppi in Germania hanno sollevato la questione di cosa sapessero i due fratelli Ratzinger degli abusi nel coro di Ratisbona”.

Nel 2010, Georg Ratzinger ha riconosciuto che alcuni ragazzi del coro si sono lamentati degli abusi sessuali. Ha detto ai media:

“Ma in quel momento non avevo la sensazione che avrei dovuto fare qualcosa al riguardo … Se avessi saputo con quale esagerata ferocia stavano avvenendo, avrei detto qualcosa”.

La preponderanza delle prove svela uno sforzo concertato del Vaticano per nascondere gli abusi, rimanere in silenzio, ostacolare le indagini, ritardare l’azione, offuscare le percezioni, fuorviare il pubblico e fare qualsiasi cosa per mantenere un’immagine perfettamente pulita piuttosto che essere etici e onorevoli. Naturalmente, questa indagine non fa che scalfire la superficie della vera grandezza di questa crisi.

Se vogliamo seguire le prove e credere agli informatori, potremmo concludere che papa Francesco è quantomeno complice nell’insabbiamento dei diffusi abusi sessuali sui bambini. Recenti rivelazioni sugli abusi ai massimi livelli del Vaticano sembrano mettere in discussione i complici del Papa e corroborare le affermazioni secondo cui i funzionari vaticani sono direttamente coinvolti nell’abuso stesso.

Indipendentemente dalla propria fede o denominazione, dobbiamo tutti essere d’accordo sul fatto che l’uomo è capace di un’oscurità indicibile. I più bisognosi di salvezza sono i bambini vittime di questi pedofili mascherati da holvoi uomini. Preghiamo per il perseguimento di queste creature malate e senz’anima e dei sindacati criminali coinvolti in questa industria del dolore.

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