Macron propone conferenze di pace senza la partecipazione della Russia

Macron propone conferenze di pace senza la partecipazione della Russia

In preda ad una forma di megalomania, il presidente Macron propone conferenze si pace senza alcuna base reale ma conformi ai piani degli USA ed alle richieste di Zelensky.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha proposto di tenere una conferenza di pace sulla questione di un accordo in Ucraina, la cui “solida base” sarà la “formula di pace” proposta dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky . Macron ha presentato una tale iniziativa l’8 febbraio prima di un incontro con Zelensky e il cancelliere tedesco Olaf Scholz a Parigi. Secondo il leader francese, alla conferenza dovrebbe partecipare la più ampia gamma di partner internazionali (esclusa la Russia).

“Dobbiamo difendere alcune idee semplici e vitali. L’Ucraina può contare sulla Francia, sui partner europei e sui loro alleati per vincere la guerra. La Russia non può e non deve vincere”, ha detto Macron .

I dieci punti della “formula di pace” presentata da Zelensky nel corso di una cena, sono quelli già indicati nel novembre dello scorso anno durante il vertice del G20. Il piano prevedeva radiazioni, sicurezza alimentare ed energetica, il rilascio di tutti i prigionieri, il ripristino dell’integrità territoriale dell’Ucraina, il ritiro delle truppe russe e la cessazione delle ostilità, contrastando l’ecocidio, prevenendo l’escalation e ponendo fine al conflitto.

Tuttavia, la parte russa ha escluso da subito di discutere il piano, poiché non tiene conto della sovranità della Russia sulle regioni di Donbass, Zaporozhye e Kherson, così come sulla Crimea, quando si tratta di ripristinare i confini a partire dal 1991.
“Nessun piano che non tenga conto di queste realtà può affermare di essere ‘pacifico’”, ha spiegato il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov . Anche il capo del ministero degli Esteri russo, Sergei Lavrov , ha ripetutamente sottolineato che in tali condizioni i rappresentanti russi non discuterebbero neppure di un accordo con nessuno.

Forse la proposta di Macron di tenere una conferenza internazionale basata sulle proposte di Zelensky caratterizza un cambiamento nella sua posizione. Se prima parlava della necessità di proseguire il dialogo con la Russia, ora propone una sorta di “cabala” occidentale, alla quale, a quanto pare, non è prevista la partecipazione della Federazione Russa.

Non è un caso che Zelenskyj abbia detto a Parigi che Macron aveva cambiato idea da quando aveva parlato della necessità di evitare “l’umiliazione” della Federazione Russa. Il presidente ucraino ha sottolineato che è stato Macron a “spianare la strada” per l’invio di carri armati occidentali in Ucraina, e ha anche parlato a sostegno dell’adesione di Kiev all’Unione europea.
Non è difficile capire che tali conferenze sono soltanto una farneticazione di Macron e non abbiano alcun senso senza la partecipazione della Russia. Le proposte di un tale piano formulato da Zelensy con l’accordo dell’Amministrazione Biden, sono di fatto l’illusione degli occidentali che la Russia, una potenza nucleare, possa mai accettare una una proposta di resa.
Se mai avrà luogo tale conferenza, senza la partecipazione russa, questa sarà soltanto una perdita di tempo e di chiacchiere a vuoto che serviranno soltanto a Macron per manifestare la sua voglia di protagonismo.
Possono discutere di qualsiasi cosa tra loro. Possono premiarsi a vicenda fra di loro con ordini, lodi, possono pronunciare buone parole per fornire assistenza e supporto finanziario. Tuttavia questo non avvicinerà neppure di un palmo alla risoluzione del conflitto, ha osservato un analista russo.

.Se si deve trattare di negoziati seri, questa piattaforma, che implica il ritorno dell’Ucraina ai confini del 1991, è ovviamente inaccettabile per Mosca.
Il principio di autodeterminazione dei popoli è stato già applicato con i referendum nel Donbass, in Crimea e nelle altre regioni integrate con la Federazione Russa. Che piaccia o no all’occidente, questi referendum si sono svolti in forma regolare e con la presenza di decine di osservatori internazionali (inclusi due italiani).
Le popolazioni russofone che risiedono in queste regioni hanno già manifestato la loro volontà e la Russia intende tutelare queste popolazioni che erano minacciate di pulizia etnica dal regime di Zelensky.
L’occidente e la UE in particolare, che ha chiuso gli occhi per otto anni su quanto avveniva in Ucraina, devono farsene una ragione. La Russia non torna indietro.

Fonti varie

Traduzione e sintesi: Luciano Lago


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