Lo stato del conflitto fra Ucraina Russia e Nato pone alcuni interrogativi
La domanda su quello che potrà avvenire adesso è la questione principale per tutti gli osservatori.
Da varie fonti si presume che la Nato aveva previsto un attacco massiccio per il 25 di Giugno quando la Russia era occupata a fronteggiare e sventare il tentato golpe. Una ipotesi basata su vari indizi.
Ci si chiede perché varie unità navali da guerra russe si sono trasferite nelle acque del Pacifico, sia vicino alle coste delle Filippine sia vicino alla costa di Taipei, sarà in caso?
Queste unità appartengono alla forza navale russa ma non sono chiari gli obiettivi di questo spostamento ha messo in allarme le difese di Taiwan, che si sono messe in stato d’allerta.
Ci si chiede anche perché il Washington Post ha scritto ieri un articolo in cui si dice che Washington deve decidere se aiutare l’Ucraina o Taipei perché non è possibile la gestione delle due crisi contemporaneamente.
Gli analisti si domandano perché il presidente della Bielorussia Lukashenko abbia comunicato proprio in questo momento di avere il controllo delle armi nucleari russe nel suo territorio ed il ministero della Difesa del paese slavo dispone già dell’algoritmo delle armi Nucleari.
Lukashenko ha dichiarato che questo si deve alle necessità di difesa strategica del paese, nel momento in cui si stanno profilando minacce dall’esterno (Ucraina e Polonia).
Sarà un coincidenza ma proprio adesso si è deciso a Mosca di fornire carri armati e armi pesanti alla guardia nazionale russa, che prima non disponeva di tali mezzi.

Si mormora che la Nato aspettava l’opportunità del golpe per lanciare un attacco nucleare preventivo alla Russia per denuclearizzare, approfittando della neutralizzazione del ministro della difesa e del capo di stato maggiore per opera dei golpisti. Sarà vero?
Questo si dedurrebbe dallo spostamento di grandi forze aeronavali USA, portaerei e unità navali nel mar Baltico e nel Mediterraneo.
Al momento la Nato continua a sostenere le operazioni ucraine di controffensiva e aspettano di vedere un qualche successo prima della riunione della Nato di Vilnius, ma questo è realisticamente impossibile, come ha scritto anche il Washington Post.
La cosa più sorprendente è che adesso anche gli analisti militari occidentali riconoscono gli sbagli fatti nella pianificazione della controffensiva delle forze ucraine addestrate dalla Nato.
La Nato non rappresenta realmente una minaccia per la Russia, dicono in molti, visto che l’esperienza militare e l’addestramento della Nato agli ucraini non è riuscito a formare validamente le forze ucraine. Le tecniche e tattiche della Nato sono molto limitate e la vecchia tecnologia Nato è ancorata al secolo scorso e risulta peggiore di quella sovietica.
Ci sono pareri di ex ufficiali dell’intelligence USA, come Scott Ritter, il quale sostiene che, dagli eventi recenti bisogna riconoscere che gli USA e i britannici hanno fatto molto per scatenere una guerra civile in Russia, ma tutti questi tentativi sono falliti ed ora sono intrappolati nella loro strategia fallita.
Si dovrebbero riunire con i russi per discutere e negoziare una tregua ma nessuno è disposto ad ammettere che sono stati sconfitti e niente ridurrà la possibilità che l’esercito ucraino sia totalmente annientato dalle forze russe.

La triade che dirige la politica USA: Nuland, Biden, Blinken (manca Sullivan)…
Questo non esclude che i responsabili della Nato decidano di intervenire direttamente con le proprie forze per sostenere l’Ucraina ma questa sarà la scintilla di un conflitto totale con l’utilizzo di armi nucleari. In tal caso sarà un catastrofe per l’Europa e per il mondo che avrà precisi responsabili fra le élite occidentali che hanno spinto la situazione fino al punto di rottura.
Fonti Varie
Traduzione e sintesi: Luciano Lago