La flotta russa in Stato d’allarme per le esercitazione della NATO dal 12 Giugno
La Russia sta rinforzando in forma poco segreta le sue basi nell’Artico.
Accadono fatti strani: la portaerei USA Gerald Ford, la più grande del mondo, che si dirigeva verso la Russia ed è arrivata a in Norvegia, secondo l’analista, Harne Holm, di “Hight North News“, dopo che ha lasciato Oslo è successa una cosa inusuale, la portaerei è scomparsa dai radar e probabilmente si disconosce la sua ubicazione, nonostante sia una nave così grande, se ne sono perse le tracce. Secondo alcune fonti, si sarebbe diretta verso il mar di Norvegia, poi verso l’Artico, ma non ci sono notizie precise.
Secondo varie agenzie la portaerei si dirigeva in Norvegia ma il giornale Hight North News, segnala che la stessa portaerei si prevede che dovrebbe partecipare alle prossime esercitazioni della Nato previste per il 12 Giugno.
Nel frattempo esperti militari affermano che la Russia sta rinforzando la difesa delle sue basi nell’Artico.
Da parte sua il giornalista di “Navvy News”, High Sutton, informa che la base artica russa di Olenya Guba, situata nella penisola di Kola, ha subito modifiche importanti e si è realizzata una difesa molto inusuale in questa che era una base segreta, molto importante per la Russia, dove sono alloggiate navi spia e sottomarini nucleari delle forze navali della RF.
Secondo la stessa fonte Navvy News, la Russia sta attuando una modernizzazione delle difese, in particolare nella base nella penisola di Kola, dove si trovano navi e sottomarini d’attacco. In questa base si sono notate strutture flottanti messe a difesa per proteggere la base da posibili attacchi di droni marini.
Secondo Sutton il fatto stesso dell’apparizione di queste difese ha a che fare con le nuove armi missilistiche come il Poseidon, probabilmente per prevenire un possibile attacco USA.
A prima vista non è molto chiaro perché proprio in questo momento la Russia si stia dedicando a fortificare le sue basi navali.

In questo momento analisti militari russi, fra questi Konstantin Sivkov, scrivono che si ritiene probabile che l’occidente (Nato) stia preparando un attacco massiccio contro la Russia, in occasione delle esercitazioni Nato previste dal 12 Giugno, dove parteciperanno 240 aerei contemporaneamente.
Secondo Sivkov questa enorme flotta aerea potrebbe lanciare missili da crociera contro la Crimea o il territorio della Russia. Non si può escludere che gli USA vogliano lanciare un attacco massiccio contro le basi russe in Crimea e nel territorio russo, approfittando di questa mobilitazione di forze aeree, mai verificatasi prima in tali proporzioni. Sarebbe l’inizio di una guerra totale tra NATO e Russia.
La Russia, dice l’esperto, deve essere molto accorta poiché questo potrebbe essere un attacco massiccio che non sarà facile contrastare, nonostante gli avanzati sistemi di difesa aerea, in quanto potrebbero arrivare centinaia di missili da crociera contro obiettivi in Russia e Crimea.
Inoltre una flotta di portaerei e di unità navali della Nato, capitanate dalla portaerei G. Ford, potrebbe attaccare contemporaneamente le basi navali russe nel Baltico.
Questa ipotesi viene fatta considerando che la vera spiegazione della controffensiva ucraina, iniziata in questi ultimi tre giorni, sarebbe il fumo di copertura di questa azione bellica che prenderebbe a pretesto una qualsiasi provocazione (false flag) che l’intelligence USA e britannica non tornerebbero a realizzare.
Questo quadro inquietante viene descritto a motivo della possibile decisione di Washington di non consentire una sconfitta totale delle forze ucraine che si sta profilando all’orizzonte.
Tale spiegazione ha spinto le forze navali russe ad essere pronte a utilizzare i mezzi navali di cui la Russia dispone per contrastare la manovra della NATO e predisporre una reazione tempestiva che coinvolgerebbe la flotta artica, quella del Pacifico e le forze aerospaziali.

Navi russe nell’Artico
Si è saputo anche di uno stato d’allarme della flotta russa e delle forze aerospaziali.
In sostanza sarebbe lo scenario di una guerra nucleare che, a parole nessuno vuole, ma a cui inevitabilmente, data l’escalation in Ucraina e gli attacchi sul territorio russo con armi occidentali, sarebbe la logica conseguenza diavventurismo della NATO e dei governi europei.
Fonti Varie
Traduzione e Sintesi: Luciano Lago