Il top doctor che top doctor non è
Sono tanti i profili social che su svariate piattaforme stanno condividendo un titolone in inglese che circola da fine settembre 2024, questo:
Top Doctor: “We Were Told To Deliberately Kill Millions of COVID Patients Using Ventilators”
Viene condiviso da quasi tutti come immagine, senza il link all’articolo, e la ragione è presto detta: il sito che lo diffonde è sempre il solito The People’s Voice, sbugiardato in lungo e in largo da quasi tutti i fact-checker mondiali.
Eppure ci sono ancora soggetti che sono convinti che sia un sito affidabile (o che non si pongono nemmeno il dubbio). Ma anche oggi senza troppo sforzo ci occuperemo di smontare quanto da loro sostenuto, a partire da quel “top doctor”.
L’articolo dopo poche righe ci racconta che il “top doctor” a cui si fa riferimento si chiama Mark Bishofsky, e cita un altro sito (parte dello stesso circolo di fonti inaffidabili che si fanno da megafono l’un l’altro) che ne riporta le parole. Noi siamo andati a cercare questo medico, per scoprire che in realtà non è propriamente un medico, bensì un laureato in “terapie respiratorie”, ovvero un operatore sanitario con una specializzazione nella gestione dei problemi legati all’apparato respiratorio. La parola magica è quel “gestione”: Bishofsky infatti non è un medico, quindi non ha titolo per fare diagnosi, ma è un tecnico, anche se specializzato nell’aiutare i pazienti che hanno problemi respiratori. In Italia diremmo che è comunque un “dottore” in quanto ha conseguito una laurea, ma non è un medico come quel “top doctor” vorrebbe far credere. E non è nemmeno un top, se non per la comunità antivaccinista e antiabortista del Minnesota dove si era candidato nel 2022.
Veniamo alle affermazioni fatte da Bishofsky sui ventilatori, perché anche qui va fatta chiarezza. I ventilatori sono stati usati in situazioni critiche e, anche se non vogliamo negare che possano presentare rischi (come la polmonite associata al ventilatore), è sbagliato affermare che essi siano stati la causa della maggior parte dei decessi. La causa principale dei decessi tra i ricoverati con COVID-19 era la malattia stessa, se non fosse così dopo anni ormai chi continua a sostenerlo avrebbe portate delle prove per dimostrarlo, invece al massimo aumenta il numero di siti che rimbalzano la stessa disinformazione in giro per la rete, ma il numero di prove è ancora pari a zero. Comprese quelle che dimostrerebbero che ai medici sia stato “ordinato di uccidere deliberatamente milioni di pazienti” e che se ne siano stati tutti zitti – compresi quelli a cui sono morti amici e parenti.
Per concludere, fa un po’ sorridere che Bishofsky insista nel sostenere la bontà dei trattamenti con ivermectina e idrossiclorochina dando a intendere che ai pazienti venissero negate, ma è comprensibile: deve farlo, poiché è stato uno dei forti sostenitori della loro efficacia. Purtroppo per lui però è dimostrato che né l’ivermectina né l’idrossiclorochina abbiano efficacia significativa nel trattamento di COVID-19. Ma capitelo, poveretto, non può spiegare queste cose ai suoi sostenitori, fa come il marito colto dalla moglie con l’amante, nega anche l’evidenza, solo così può sperare di farla franca.
maicolengel at butac punto it
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