Il parco fotovoltaico e il verde che c’era
Su alcune pagine social da qualche tempo sta circolando un’immagine, quella che vedete qui sopra nella versione fatta circolare da VivereGreen. Nell’immagine vediamo una distesa di pannelli solari e una scritta:
Chiamare “verde” l’energia solare è solo una distorsione del linguaggio per ingannare la gente. Qui il verde c’era. Ora non c’è più.
Chi ce l’ha segnalata ci ha aiutato molto a identificare la zona di cui si sta parlando, spiegandoci anche i fatti nella maniera corretta:
…segnalo che quello in foto è il Solarkraftwerk Alt Daber (impianto da 67.8MW) a Wittstock in Germania, ed è stato costruito sopra ad una ex base militare dove sorgeva anche una pista di volo, dismessi da anni, rientrato nei progetti di riqualificazione delle aree industriali abbandonate, tra il 2011 e il 2013.
Non è stato disboscato come cercano di farla passare. Che il Green washing esista, certo. Il problema è che poi c’è anche chi usa opere intellettualmente sane e oneste, per travisare la realtà.
E noi siamo andati a verificare la precisa segnalazione e non possiamo che confermarla, anche i ragazzi di VivereGreen potevano fare quello sforzo e invece hanno preferito un post che avrebbe indubbiamente attirato i like dei propri follower. Bastava andare su Google Earth per accorgersi che nell’area fino al 1985 c’era una pista d’atterraggio, e che dal 2014 è arrivata la distesa di pannelli fotovoltaici.
Dal 1985:
Dal 2014:
La distesa vista nella foto di VivereGreen sembra immensa, ma nella realtà dei fatti è una piccola porzione di un’area ben più grande, quella sì piena di verde:
Sia chiaro, anche noi concordiamo che sarebbe meglio mantenere più aree verdi possibili, specie quando si parla di installare opere invasive come i pannelli fotovoltaici. Ma come diciamo spesso, usare la disinformazione per supportare la propria causa (in questo caso immagini tolte dal loro contesto, sostituito da una narrazione “di pancia”, per farci giungere a conclusioni distorte) è sbagliato. BUTAC da sempre sostiene l’energia nucleare, con impianti di nuova generazione, e una resa per consumo di terreno che sia l’eolico che il fotovoltaico nemmeno si sognano.
Ma qui parlavamo d’altro.
redazione at butac punto it
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