Il ghiaccio marino artico è appena del 3% al di sotto della media degli ultimi 30 anni

Il ghiaccio marino artico è appena del 3% al di sotto della media degli ultimi 30 anni

Sfatato l’allarmismo sui cambiamenti climatici.

Secondo l’ultimo rapporto del programma di osservazione della Terra dell’UE, il ghiaccio marino artico è appena del 3% al di sotto della media degli ultimi 30 anni.

Ops, narrativa fallita!

Chris Morrison, editore ambientale del Daily Sceptic, spiega i dati.

La linea rossa sul grafico a sinistra traccia il record del 2021 e si può notare che si tratta di un miglioramento rispetto agli ultimi anni. Le deviazioni dalla media di marzo e settembre mostrate a destra sono entrambe diminuite negli ultimi anni. Naturalmente in termini storici e geologici questi cambiamenti sono insignificanti, ma è probabile che smorzino il tono generalmente isterico sul clima polare riscontrato nella maggior parte dei dibattiti sui cambiamenti climatici. Questo tono è stato stabilito nel 2009 quando l’ex vicepresidente degli Stati Uniti Al Gore ha riferito che c’era un’alta probabilità che il Polo Nord sarebbe stato privo dei ghiacci estivi entro il 2013. Discutendo di uno schema pazzesco per “salvare il ghiaccio artico” cospargendolo di vetro, il sito della BBC Future Planet ha notato nel 2020 che l’area era in un “ciclo di feedback autodistruttivo”. Si diceva che gran parte del ghiaccio stesse “svanendo rapidamente”.

Morrison continua a documentare come il ghiaccio marino artico sia cresciuto e si sia ridotto per centinaia di anni e ben prima che l’uomo iniziasse a emettere anidride carbonica in misura significativa.

Come abbiamo evidenziato l’anno scorso, uno degli autori del rapporto IPCC delle Nazioni Unite, che si è concentrato sulle conseguenze “estreme” del riscaldamento globale causato dall’uomo, ha elogiato il fatto che “le persone stanno iniziando ad avere paura” del cambiamento climatico e che questo “influirebbe nella maniera in cui votano”.

Tuttavia, le profezie sul cambiamento climatico del giorno del giudizio si sono dimostrate più e più volte clamorosamente sbagliate.

Secondo un tanto annunciato rapporto del 2004, il cambiamento climatico causato dall’uomo causerebbe “milioni” di morti, l’affondamento delle principali città europee, la guerra nucleare e le rivolte ambientali globali… tutto entro il 2020.

Non è mai successo.

Come abbiamo evidenziato nel gennaio 2020, il Glacier National Park del Montana è stato costretto a rimuovere tutti i cartelli che dicevano “i ghiacciai spariranno tutti entro il 2020”, dopo che lo scenario da giorno del giudizio non si è verificato.

I cosiddetti “esperti del clima” hanno sbagliato più e più volte assolutamente su tutto, dalla previsione di Paul Ehrlich di milioni di morti per carestia negli anni ’80, all’assurda affermazione di Al Gore secondo cui l’Artico avrebbe avuto estati “senza ghiaccio” entro il 2013 .

Alla fine degli anni ’70, gli esperti di clima dissero che stava arrivando una nuova era glaciale. Non è successo.

Non succede mai nulla, eppure agli stessi “esperti” vengono ancora fornite piattaforme e ingenti finanziamenti per insistere sulla riduzione del nostro tenore di vita, mentre le voci di dissenso vengono messe a tacere dai decreti del governo, dalla censura Big Tech e dagli algoritmi dei social media.

Fonte

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