Il capo dell’MI6 coperto di critiche per aver affermato che la guerra in Ucraina riguarda i diritti LGBT

Il capo dell’MI6 coperto di critiche per aver affermato che la guerra in Ucraina riguarda i diritti LGBT

“Siamo fottuti.”

Il capo dell’MI6, che include i suoi pronomi preferiti nella sua biografia su Twitter, ha subito critiche per aver suggerito che gran parte della guerra in Ucraina riguardava i “diritti LGBT+”.

Sì davvero.

Richard Moore (he/him), leader dei servizi segreti, ha commentato in un thread su Twitter.

“Con la tragedia e la distruzione che si stanno svolgendo in modo così angosciante in Ucraina, ricordare i valori e le libertà conquistate a fatica che ci distinguono da Putin, come i diritti LGBT+.” ha scritto.

Moore ha poi descritto le esperienze di un agente della LBGT che gli ha detto: “Ho dovuto trasferirmi per lavoro quando sono entrato a far parte dell’MI6, quindi sono stato sollevato nello scoprire che esisteva un network LGBT+. Attraverso il gruppo mi sono fatto degli ottimi amici in ufficio ed è rassicurante sapere che è lì per supportarmi se ne ho bisogno”.

Nessuno può immaginare come tutto ciò sia correlato al bombardamento russo dell’Ucraina e alle innumerevoli violente battaglie di strada che si stanno svolgendo in tutto il paese.

“Questo dovrebbe motivare i nazionalisti ucraini o demoralizzarli?” ha chiesto Chris Menahan.

Altri utenti di Twitter hanno reagito con un misto di confusione e derisione.

“La mia unica speranza è che questa sia una sorta di messaggio in codice top secret. Altrimenti siamo tutti fottuti”, ha detto uno.

“Sì, i valori della civiltà occidentale non esistevano fino alla creazione dei diritti LGBTQIA2S+ negli anni ’60. Sei un idiota. L’unica libertà conquistata a fatica che voglio è quella di ideologi woke come te”, ha aggiunto un altro.

“Siamo sull’orlo della terza guerra mondiale e tutto ciò che puoi fare è fare virtue signalling su ciò che le persone fanno con le loro parti intime. E` una totale presa in giro”, rimarca un altro.

Il Times ha anche rivelato come alle spie dell’MI6 sia stato detto di considerare il loro “privilegio bianco” ed evitare di usare parole offensive come “manpower” e “grip” come parte di uno sforzo per migliorare “la diversità e l’inclusione nei servizi di sicurezza”.

“I critici hanno sostenuto che i funzionari della sicurezza avrebbero dovuto essere meno concentrati sull’inclusione e più attenti agli eventi in Afghanistan e Ucraina”, ha riferito il quotidiano.

Fonte

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