Gli Stati Uniti dichiarano che sono pronti per colloqui diretti con l’Iran sull’accordo nucleare

Gli Stati Uniti dichiarano che sono pronti per colloqui diretti con l’Iran sull’accordo nucleare

Il Dipartimento di Stato ha dichiarato che Washington è aperta a un possibile incontro per “discutere una via diplomatica” sul programma nucleare iraniano
Gli Stati Uniti hanno inoltre dichiarato che accetterebbero un invito europeo a impegnarsi in colloqui diretti con l’Iran per rilanciare l’accordo nucleare del 2015.

“Gli Stati Uniti accetterebbero l’invito dell’Alto Rappresentante dell’Unione Europea a partecipare a una riunione del P5 + 1 e l’Iran per discutere una via diplomatica sul programma nucleare iraniano”, ha detto giovedì il portavoce del Dipartimento di Stato Ned Price.
La dichiarazione di Washington segna un importante fatto nuovo che potrebbe avere l’effetto di sbloccare l’impasse in cui si trovano i rapporti fra Iran e USA con l’approssimarsi della scadenza dell’ultimatum di Teheran per la ripresa del patto nucleare.

Il P5 + 1 è composto dai cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Cina e Russia, oltre alla Germania. I sei paesi sono i firmatari originali dell’accordo del 2015 con l’Iran. Di fatto i membri europei dell’accordo non avevano rispettato il patto ed erano stati messi sotto scacco per causa delle sanzioni di Washington che non hanno permesso la ripresa dei rapporti commerciali con l’Iran.

Il commento di Washington è arrivato poche ore dopo che Enrique Mora, vice segretario generale dell’Unione europea, si è detto pronto a invitare le parti a colloqui “informali”.

“Il #JCPOA in un momento critico. Colloqui intensi con tutti i partecipanti e gli Stati Uniti. Sono pronto a invitarli a un incontro informale per discutere la via da seguire”, ha scritto Mora su Twitter.

Centrale nucleare di Bushehr, Iran

Le potenze europee, gli Stati Uniti mettono in guardia l’Iran contro ulteriori violazioni dell’accordo sul nucleare
Non è chiaro se il governo iraniano, che insiste sulla necessità di revocare le sanzioni statunitensi come primo passo verso il ripristino del patto, accetterà l’incontro.

Sotto l’ex presidente Donald Trump, gli Stati Uniti si sono ritirati dall’accordo, che aveva visto l’Iran ridimensionare il suo programma nucleare in cambio della revoca delle sanzioni contro la sua economia.

La precedente amministrazione ha poi accumulato sanzioni su vari settori dell’economia iraniana come parte della sua campagna di massima pressione. Di conseguenza, l’Iran ha iniziato ad allentare la sua adesione all’accordo, noto come Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA), arricchendo l’uranio oltre i limiti stabiliti dall’accordo.

La prospettiva di colloqui diretti è emersa giorni prima della scadenza iraniana per limitare l’accesso degli ispettori delle Nazioni Unite agli impianti nucleari del paese se le sanzioni non saranno revocate.

Giovedì scorso, l’E3, i tre partecipanti europei all’accordo e gli Stati Uniti hanno rilasciato una dichiarazione congiunta che metteva in guardia l’Iran dal fare questo passo.

“L’E3 e gli Stati Uniti hanno affermato il loro obiettivo comune del ritorno dell’Iran al pieno rispetto dei suoi impegni nell’ambito del JCPOA”, si legge nella dichiarazione.

Lo stesso comunicato ha ribadito la posizione di Washington secondo cui Teheran deve tornare al pieno rispetto dell’accordo prima che gli Stati Uniti revocino le sanzioni ma aprano la porta a negoziati per il rilancio del patto.

“Il segretario Blinken ha ribadito che, come ha detto il presidente Biden, se l’Iran torna a rispettare rigorosamente i suoi impegni nell’ambito del JCPOA, gli Stati Uniti faranno lo stesso e sono pronti a impegnarsi in discussioni con l’Iran a tal fine”, ha detto.

Navi Iraniane a guardia del Golfo Persico

Nota: Il problema è quello che sono gli USA ad essersi ritirati unilateralmente dal patto e spetta quindi a loro fare il primo passo per ritornare all’accordo sul nucleare senza precondizioni che Teheran, come dichiarato, non accetterà.
La dichiarazione di Washington segna communque il fatto che la strategia di massima pressione sull’Iran, decretata dall’Amministrazione Trump, è fallita e il cerino acceso rimane nelle mani di Washington e il presidente Biden deve decidersi a ritornare all’accordo se non vuole impegnrsi in un conflitto con l’Iran ed i suoi alleati.

Fonti: Middle East Eye – Press Tv

Traduzione e note: Luciano Lago

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