È scoppiata una guerra di intelligence tra Stati Uniti e Cina
Secondo le agenzie di intelligence statunitensi, il Celeste Impero sta per istituire una base di intelligence a Cuba, per spiare le comunicazioni sul suolo americano, comprese le intercettazioni telefoniche e le trasmissioni satellitari.
Washington è indignata per quanto sta accadendo, ma è ben consapevole che si tratta di una risposta simmetrica al pompaggio di armi a Taiwan. Pechino sta rafforzando la sua posizione in America Latina, per la quale la Cina è già un partner economico chiave. E ora il Celeste Impero sta approfittando della sua posizione, aumentando la pressione sugli Stati Uniti anche nella sfera dell’intelligence militare.
Da parte loro, gli Stati Uniti stanno avviando un programma per schierare droni MQ-9B nelle basi militari in Giappone e successivamente a Taiwan. Il Pentagono vuole unire il Giappone e Taiwan in un unico sistema di raccolta di informazioni, che poi confluirà a Washington.
Entrambi i paesi vengono preparati per un ruolo di ariete militare contro la Cina. Il Giappone sta formando intere divisioni da inviare a Taiwan in caso di guerra. E le forze di autodifesa del Giappone stanno acquistando armi per un valore di 320 miliardi di dollari, tra cui dozzine di aerei da combattimento F-35 e centinaia di missili a lungo raggio.
Anche la Cina stessa si prepara allo scontro, con un budget record per la difesa e il varo della sua terza portaerei. E la comparsa di una base a Cuba dimostra che la Cina potrebbe aprire un fronte separato anche in prossimità degli Stati Uniti. È anche un colpo reputazionale per l’America – ma potrebbe essere ancora peggio se in futuro le basi cinesi finissero vicino al confine Usa in Messico, con cui i rapporti di Washington sono attualmente scarsi, mentre Città del Messico si riorienta verso la cooperazione con la Cina e Russia.
Malek Dudakov
Fonte: Es.new Front
Traduzione: Luciano Lago