Contro l’internamento coatto delle persone con disabilità mentale
Il 2 novembre prossimo il Comitato di Bioetica del Consiglio d’Europa (DH BIO) sarà di nuovo chiamato a esprimersi se proseguire o meno l’iter del Protocollo Aggiuntivo Oviedo circa il trattamento e l’internamento coatti delle persone con disabilità mentali. In una lettera al governo l’appello della società civile italiana.
Associandosi alla campagna internazionale Withdraw Oviedo le associazioni la Società della Ragione, Altro Diritto, Osservatorio Stop OPG per la salute mentale, SOS Sanità, Fondazione Franca e Franco Basaglia, Antigone, Coordinamento Nazionale Salute Mentale, Rete Salute Welfare Territorio, Forum Droghe, UNASAM (Unione Nazionale delle associazioni per la salute mentale), ConfBasaglia (Conferenza Permanente per la Salute Mentale nel Mondo), CILD (Coalizione Italiana per i Diritti e le Libertà Civili), Centro per la Riforma dello Stato, Club SPDC No Restraint, Parsec Consortium, Legacoopsociali, A Buon Diritto, l’Isola di Arran, CSM, Campagna Salute Mentale hanno inviato una lettera al Governo.
Nel documento denunciano come “il testo e lo spirito della bozza di protocollo aggiuntivo alla Convenzione di Oviedo, oltre a violare la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità, contrasta con la legge 180/1978. Questa legge, ribadendo il principio generale della volontarietà del trattamento per i pazienti psichiatrici, stabilisce un’unica procedura, sottoposta a chiari limiti, anche temporali, per l’esecuzione di trattamenti involontari (TSO), con precise garanzie per il paziente. Al contrario, il testo del protocollo aggiuntivo reintroduce l’internamento (Involuntary placement), come in era manicomiale. Inoltre, rilancia l’idea della pericolosità sociale del paziente psichiatrico (che infatti sarà internato con provvedimento giudiziario), e non pone alcun limite temporale al trattamento e all’internamento involontari. In più, legittima e rilancia la contenzione.”
Le associazioni, che già avevano inviato una nota nei mesi scorsi, chiedono che l’Italia “si opponga all’adozione della bozza di protocollo alla Convenzione di Oviedo, facendo proprie le indicazioni dell’Assemblea Parlamentare, contenute nella raccomandazione 2158 del 2019: in essa l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa chiede il ritiro del Protocollo Aggiuntivo per procedere in alternativa alla redazione di linee guida per incrementare le buone pratiche a sostegno del trattamento volontario, la via più sicura per ridurre e in prospettiva eliminare la coercizione nei servizi di salute mentale.”
II testo del Protocollo avrebbe dovuto essere votato dal Comitato di Bioetica del Consiglio d’Europa (DH BIO) nel maggio del 2021, ma la votazione fu rinviata prendendo atto della vasta opposizione all’iniziativa, sia da parte del mondo delle ONG, sia da parte degli organismi internazionali di tutela dei diritti umani (dal comitato ONU sui diritti delle persone con disabilità, al Relatore Speciale ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, al Relatore Speciale ONU sul diritto alla salute, al Gruppo di Lavoro ONU sulla detenzione arbitraria fino al Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa). Anche l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa si è espressa contro il Protocollo Aggiuntivo.
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