Billy Bob Thorton e le pale eoliche

A volte mi stupisco di quanto si possa essere in malafede nel diffondere disinformazione, purtroppo ogni volta che penso si sia toccato il fondo arriva qualche segnalazione che mi dimostra come si possa cadere ancora più in basso.
Oggi trattiamo un video che sta circolando su svariati canali social, si tratta di un estratto da una serie TV intitolata Landman. Il video è incentrato su un dialogo durante il quale il protagonista spiega il perché le pale eoliche non siano, secondo lui, ecologiche. Vi propongo il video per come lo si trova sul canale ufficiale di Paramount Plus:
E, nel caso venisse rimosso, la trascrizione della parte incriminata:
Do you have any idea how much diesel they have to burn to mix that much concrete, make that steel, haul it out here, and put it together with a 450 ft crane? Do you want to guess how much oil it takes to lubricate that thing or winterize it? In its 20-year lifespan, it won’t offset the carbon footprint of making it. And don’t get me started on solar panels and the lithium in your Tesla battery.
Never mind the fact that if the whole world decided to go electric tomorrow, we don’t have the transmission lines to get the electricity to the cities. It would take 30 years if we started tomorrow. And unfortunately for your grandkids, we have a 120-year petroleum-based infrastructure. Our whole lives depend on it. And hell, it’s in everything—that road we came in on, the wheels on every car ever made, including yours. It’s in tennis rackets, lipstick, refrigerators, and antihistamines. Pretty much anything plastic: your cell phone case, artificial heart valves, any kind of clothing that’s not made with animal or plant fibers, soap, hand lotion, garbage bags, fishing boats—you name it. And you know what the kicker is? We’re going to run out of it before we find its replacement.
It’s the thing that’s going to kill us all as a species.
No, the thing that’s going to kill us all is running out before we find an alternative. And believe me, if Exxon thought those things right there were the future, they’d be putting them all over the goddamn place.
Getting oil out of the ground is the most dangerous job in the world. We don’t do it because we like it. We do it because we’ve run out of options. And you’re out here trying to find something to blame for the danger besides your boss. There ain’t nobody to blame but the demand that we keep pumping it.
Questo monologo è in tutto e per tutto identico a quanto sentiamo ripetere nella vita reale dai tanti amanti dei motori a combustione, quelli per cui l’elettrico non deve diffondersi. Sia chiaro, ognuno è libero di avere le proprie idee e di pensarla come vuole, ma nella serie chi pronuncia quella lunga frase è un petroliere, è ovvio che la pensi in quel modo, e che denigri le energie rinnovabili. Ma prendere il monologo di un petroliere in un’opera di fantasia e trasformarlo nel “verbo” contro l’eolico e le rinnovabili è talmente stupido che non so nemmeno se valga la pena smentirlo.
Dovrebbe bastare la sinossi della serie per far capire di cosa parla:
La serie racconta una dinamica “upstairs/downstairs”, intrecciando le vite dei lavoratori sul campo e dei miliardari audaci che guidano un boom talmente grande da ridefinire il nostro clima, la nostra economia e la nostra geopolitica.
Ma BUTAC si occupa di fare fact-checking, e della materia pale eoliche e ecologia abbiamo parlato anche recentemente.
Nessuno nega che la produzione e installazione delle pale eoliche abbia un certo impatto ambientale, ma esistono studi che indicano che l’energia generata durante la loro vita operativa supera di molto l’energia consumata per la loro realizzazione. Esistono altri sistemi più efficienti e meno impattanti dell’eolico, ma sostenere come fa Thorton nella serie TV che nel loro ciclo vitale costino di più di quanto riescono a produrre in termini energetici è un errore.
Ma l’errore non è di Thorton, lui interpreta un personaggio che campa sul petrolio, è coerente con sé stesso, sta ripetendo quello che il personaggio che interpreta nella serie TV deve dire e deve sperare che gli altri si convincano che è vero. Il problema è quando quella frase, estrapolata dal suo contesto, viene condivisa da chi non campa di petrolio, come se fosse un’opinione condivisibile da chiunque.
Detto ciò, nessuno nega che attualmente il petrolio sia una risorsa su cui si basano, come dice Thorton, svariati prodotti di uso comune e quotidiano, ma questo avviene perché è comodo, non perché non vi siano alternative valide.
Esistono le bioplastiche, gli oli lubrificanti derivati dalle piante, i cosmetici con ingredienti naturali, come anche i tessuti, e sono in fase di studio polimeri biocompatibili e biodegradabili, derivati da risorse naturali, per sostituire i materiali usati finora in campo medico.
Le alternative al petrolio esistono, il loro sviluppo è in continua evoluzione, ma ovviamente la transizione richiede grandi investimenti in ricerca e servono valide politiche governative che ne incentivino l’uso.
Diffondere video come quello di cui parliamo serve a spingere il popolo a dubitare di queste tecnologie e non fare sufficiente pressione sul governo, ovvero serve a fare il gioco di chi ha necessità che si continui a usare petrolio per tutelare i propri interessi economici.
Non crediamo sia necessario aggiungere altro.
redazione at butac punto it
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