A Ischia il baratto è tornato di moda

A Ischia il baratto è tornato di moda
 Vittoria scrive: “Ho delle mele cotogne, Qualcuno è interessato?”. Gisella risponde: “Servono a me. Ti offro marmellate e pomodorini in barattolo”. “Affare fatto!”. Funziona così sulla “Borsa verde 3.0” di Ischia: un gruppo creato su Facebook sette anni fa che oggi conta oltre 4mila membri attivi che barattano i prodotti del proprio orto sull’isola del Golfo di Napoli (con quasi 63mila abitanti). “È un po’ più complesso di così – spiega a lavialibera l’ideatrice del progetto Luciana Morgera – perché sebbene tutto sia nato con l’idea di scambiare i prodotti in eccedenza dei propri giardini e dei propri orti, negli anni la Borsa verde è diventata qualcosa di ben più strutturato e con delle regole precise”.

L’idea nasce nel 2014 dopo un semplice post su Facebook. In seguito Luciana Morgera creò un gruppo sul social network

Tra le regole principali: niente soldi, niente prodotti industriali o dalla provenienza incerta e l’obbligo della socializzazione. Quella vera, al di fuori dei social. Il gruppo della Borsa verde nasce nel 2014 quando un amico di Luciana Morgera pubblicò su Facebook la foto di un uovo di papera. “Lì pensai: ‘Lo voglio assolutamente!’ Quindi contattai il mio amico proponendogli uno scambio con pane e yogurt fatto in casa. Fu una cosa simpatica ma da lì mi venne l’idea di rendere quel tipo di scambi qualcosa di organizzato”. Fu così che Luciana Morgera creò il gruppo sul social network come luogo online dove mettere in contatto domanda e offerta.

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E di offerta di prodotti agricoli sull’isola di Ischia ce n’è in abbondanza. “Tutti qui sull’isola hanno un proprio orto, un proprio giardino o quanto meno qualcuno in famiglia che lo abbia – racconta Morgera –. Ma ciò che rende questo gruppo unico in Italia è la varietà di prodotti che possiamo offrire grazie alla straordinaria biodiversità dell’isola”. Nonostante un’estensione di soli 46 chilometri quadrati, Ischia presenta una varietà territoriale invidiabile, con boschi, pinete, colline e montagne che creano, grazie anche al mare, le condizioni ideali per una varietà vastissima di prodotti agricoli. “I tanti microclimi – afferma Morgera – permettono di avere delle produzioni di primizie che sarebbero fuori stagione nel resto del Paese. Per esempio, a Ischia sulle tavole natalizie si trovano spesso le fave che sono tipicamente primaverili perché in alcune zone dell’isola crescono fino a dicembre. Io che ho un giardino che produce mele posso avere quelle fave a chilometro zero che nel resto d’Italia non si possono avere. Mica poco, no?”.

Il baratto 3.0, un modello esportabile

Quindi l’esperimento della Borsa Verde non è esportabile fuori dall’isola? “Certo che è esportabile, anzi! Perché sebbene a Ischia ci sia questa varietà di prodotti, la vera particolarità del nostro progetto è un’altra e sta tutta in quel 3.0 inserito nel nome del gruppo”. Il concetto è semplice: il baratto 2.0 è quello che avviene online. E di gruppi di questo tipo ce ne sono ormai a centinaia. Ma ciò che rende la Borsa verde un gruppo di baratto 3.0 e che dopo l’incontro online bisogna spostarsi nel mondo reale. In altre parole, una delle regole del gruppo è che bisogna incontrarsi dal vivo. E dall’incontro, parlarsi, conoscersi e scambiare – oltre che pomodori, mele e uva – anche conoscenze, idee e sensazioni.

Non solo prodotti, ma anche scambi di cultura

L’insegnante argentina offre lezioni di tango. Una coppia di austriaci la ricetta del loro dolce tipico natalizio

“Molte persone – spiega Morgera – negli scorsi anni si dicevano rammaricate di non avere nulla da poter barattare sulla Borsa verde. Ma io rispondevo che non era possibile. Tutti noi abbiamo qualcosa che altri non hanno e a cui sono interessati. Così nacquero i baratti in conoscenza. Ad esempio, c’è un ragazzo che offre corsi di yoga in cambio di verdura di stagione. Oppure un avvocato una volta offrì una consulenza legale in cambio di letame per concimare il proprio orto”. La presenza di una folta comunità di stranieri residenti in pianta stabile sull’isola, poi, ha creato le basi perché gli scambi di competenze si trasformassero in veri e propri scambi di cultura. Così l’insegnante argentina che ha scelto l’isola del golfo partenopeo per vivere, in cambio del pranzo, offre lezioni di tango a domicilio. Oppure, la coppia di austriaci che ha comprato casa a Ischia e dove passa gran parte dell’inverno, in cambio di arance e limoni, offre la ricetta per il tipico dolce natalizio d’oltralpe.

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“Per me e mio marito che venivamo dalla città, la Borsa verde è stata una scoperta straordinaria”, racconta Gilda Cutolo, una delle maggiori fruitrici della Borsa. Gilda (nata e cresciuta a Napoli) e suo marito (nato e cresciuto a Milano), sei anni fa prendono la decisione di lasciare la città e trasferirsi sull’isola. “Quando venni a conoscenza di questo gruppo – spiega Gilda – pensai che era qualcosa di quantomeno strano, forse sciocco. Oggi invece è diventato il mio stile di vita. Ma in maniera molto semplice e naturale. Tutto nacque dall’esigenza di smerciare le mele cotogne e i fichi che crescevano in abbondanza sugli alberi del giardino della casa in cui ci trasferimmo. Mica potevamo mangiarli tutti? Li regalavo a conoscenti e amici ma quando conobbi Luciana mi parlò del gruppo di baratto che gestiva su Facebook”. Seppur scettica Gilda decise di provare a scambiare i frutti del proprio giardino – che altrimenti sarebbero marciti – sul gruppo. “Nel giro di pochi minuti fui inondata di offerte: insalata, pomodori, arance, conserve, uova e dolci fatti in casa. Pensa a me, cresciuta in città, a vedersi offerto tutto questo ben di Dio coltivato a pochi chilometri da casa tua. Una gioia infinita”.

Gilda racconta che trasferendosi ad Ischia ha cambiato modo di vedere le cose. Per esempio la sua fortuna più grande è possedere nel proprio giardino un albero di mele cotogne che a lei proprio non piacciono. “In qualsiasi altro posto del mondo questa sarebbe una sfortuna – spiega Gilda – ma qui no, perché grazie alla Borsa verde scambio quelle mele con tutto ciò che mi piace. È come se avessi un orto che produce ogni giorno ciò che più mi piace e di cui ho voglia. L’ultimo baratto fatto sulla Borsa verde? Mele in cambio di melograni e verdure sott’olio”.

Anche i più piccoli sono importanti

Mattia, 8 anni, ha tenuto un corso per costruire un hotel per insetti, struttura di legno per ospitare gli animali utili alle coltivazioni

Il baratto ischitano è uno stile di vita che sta coinvolgendo anche i più piccoli. “I figli di chi si è avvicinato a questo stile di vita – dice Morgera – hanno interesse a fare quello che fanno i genitori e magari chiedono di poter avere una piccola parte dell’orto di casa per sé. Spesso dimostrano di avere una consapevolezza maggiore di quella dei genitori relativamente all’impatto che questo tipo di comportamento ha sulla salute della propria terra. Oltre al fatto che proprio dai più piccoli, grazie alla loro curiosità viscerale, finiamo per imparare delle cose importantissime”. Uno degli ultimi scambi organizzati sulla Borsa Verde è stato gestito da Mattia che a soli 8 anni è un esperto di hotel per insetti. Si tratta di una struttura in legno a forma di casa con all’interno diverse stanze fatte con il materiale necessario per ricreare il miglior habitat possibile per i diversi insetti utili alla produzione di frutta e verdura. “Quando la mamma di Mattia mi inviò la foto dell’Hotel per insetti da lui creato e mi disse che sapeva perfettamente come utilizzare paglia, legno, pigne e quant’altro per creare delle stanze apposite ad ospitare gli insetti pensai che dovevamo imparare tutti a farlo”, racconta Luciana. Così il 30 ottobre Mattia terrà nella pineta di Ischia un corso sulla costruzione di un hotel per insetti da orto e giardino. In cambio riceverà frutta, marmellate, dolci fatti in casa. E la soddisfazione di vedere tanti adulti pendere dalle sue labbra.

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