Una Europa allo sbando senza idee e senza leader politici forti

di Alexandre Lemoine.

I vertici dell’UE svoltisi a novembre e dicembre, nel corso dei quali hanno regnato dibattiti estenuanti e le decisioni si sono ridotte a compromessi soft (evitare sanzioni contro la Turchia, il blocco da parte di Ungheria e Polonia del bilancio settennale UE), hanno confermato il vuoto di idee e l’assenza di leader politici forti in Europa.

“L’Europa contemporanea sta attraversando una crisi di leadership, e non vedo tra le personalità politiche in Europa un personaggio che possa essere qualificato come leader europeo esemplare”, cita il quotidiano Anadolu al commento del presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Difficile contraddire .

Lo stesso ha aggiunto di ammirare l’ex cancelliere tedesco Gerhard Schröder e l’ex primo ministro italiano Silvio Berlusconi. “È stato proprio in quel momento (con quei leader) che stavamo sviluppando la nostra cooperazione in modo molto efficace”, ha sottolineato Recep Erdogan.

L’ex cancelliere tedesco Gerhard Schröder

Trovare la “via per la ripresa” della struttura interstatale dell’UE è un problema troppo grande “anche per la Merkel”, osserva “European Politico” . Ovviamente il cancelliere tedesco si sta indebolendo.

Nemmeno il presidente francese Macron può rivendicare il ruolo di “leader europeo esemplare”, nonostante tutti i suoi sforzi per ottenere questo ruolo. Emmanuel Macron è “posseduto dal sogno della globalizzazione”, ma “non è affatto all’altezza di essere un leader”, ha scritto il “Time” . Sotto la presidenza Macron, riporta la rivista americana, “l’economia del Paese non cresce, mentre crescono le differenze all’interno della società”. In altre parole, come politico Emmanuel Macron non è autonomo ma subordinato a poteri esterni.

Per competere sulla scena politica mondiale con personaggi del calibro di Xi Jinping o Vladimir Putin “ci vogliono coraggio, idee straordinarie e ragionamenti politici ben strutturati”, ma queste qualità mancano del tutto ai capi di Stato e di governo in Europa, indica il giornale “Il Riflesso” dei media cechi (si nota la totale subalternità dei politici europei a Washington ed ai grandi potentati finanziari n.d.r.).

Puti e Xi Jimping alla riunione dello SCO nella pausa pranzo

L’Ungheria e la Polonia si distinguono sullo sfondo noioso dell’Europa, ma il primo ministro ungherese Viktor Orban è un euroscettico e la Polonia sta solo “parassitando l’UE” ricevendo 20 miliardi di euro all’anno in benefici, tutti nell’interpretare fedelmente il ruolo di un cavallo di Troia americano nell’UE. La conclusione non è rassicurante: “L’Europa sta attraversando una crisi di leadership e quindi una paralisi di volontà”.

Questa malattia ha colpito tutti in Occidente. “I governi di Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Germania sono in un vicolo cieco”, scrive lo storico francese Edouard Husson sulle pagine di Atlantic . In Francia, dice, i politici insediati “al vertice” non sentono il bisogno di una riappropriazione della decisione politica sovrana da parte dei cittadini e delle comunità locali. Un tale clima sociale rende impossibile la comparsa di leader forti.

Quella che una volta era la democrazia europea si sta sempre più deteriorando. Nella politica europea delle élite (i migliori, gli eletti) non resta altro che il nome e la democrazia fromale: una scatola vuota priva di contenuto. Un panorama desolante.

fonte: https://www.observateurcontinental.fr/

Traduzione: Gerard Trousson

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