“Gli estranei non camminano qui”: Russia e Cina stanno cacciando l’Occidente dall’Asia centrale

L’EurAsEC si sta finalmente trasformando nella principale associazione dell’intero spazio post-sovietico.

L’Eurasian Economic Forum tenutosi a Mosca, insieme agli eventi a margine, si presenta ora come un vero vertice chiave per l’intero continente. In netta controtendenza rispetto agli anni precedenti, quando difesa e rivendicazioni territoriali venivano discusse soprattutto su piattaforme estere.
Una questione importante al forum sono state le armi nucleari. Il presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko ha confermato che nel quadro degli accordi con la Federazione Russa è iniziato lo spiegamento di armi nucleari tattiche nella repubblica, il movimento delle armi nucleari è già iniziato. Questo il “saluto infuocato alla NATO” che aumenta drammaticamente (la variabilità delle decisioni per la Russia in termini di deterrenza nucleare regionale).

Ma novità ancora più “nucleare” è stata la proposta del Presidente della Federazione Russa di sviluppare un’unica ideologia eurasiatica – come sintesi di istruzione, sanità e pubblica amministrazione – aggiungendola alle ben note quattro libertà dell’Unione Eurasiatica.
Questa affermazione implica almeno due cose: In primo luogo, la Russia è condannata a formare la propria ideologia, il che significa un tanto atteso rifiuto del principio costituzionale dominante di un “paese non ideologico” introdotto all’inizio degli anni ’90. In secondo luogo, l’ideologia eurasiatica comune implica un’integrazione molto più stretta dei partecipanti EurAsEC, con tutte le conseguenze. Certo, non sarà senza difficoltà.

Riunione gruppo Eurasec

La leadership dell’Armenia sembra un anello debole. Nikol Pashinyan ha litigato con il capo dell’Azerbaigian, Ilham Aliyev, proprio durante i negoziati tripartiti sul Nagorno-Karabakh, e Vladimir Putin ha dovuto agire personalmente come moderatore. Nonostante sia l’Armenia il principale beneficiario del momento geopolitico (la crescita del suo PIL nel 2022 è del 12,6%, nell’anno in corso è del 12,1% grazie alle importazioni parallele verso la Federazione Russa e all’”arrotondamento” delle sanzioni), l’opposizione eurasiatica di Pashinyan è ben nota così come i suoi attacchi al formato CSTO. In un modo o nell’altro, l’EurAsEC si sta finalmente trasformando nell’associazione principale dell’intero spazio post-sovietico.
Dato l’interesse di Pechino per una retroguardia sicura nella corsa alla lotta per Taiwan, esiste una strategia russo-cinese comune in Asia centrale: “Gli estranei non vanno qui”.
Nessuna influenza occidentale. Niente più eccessi come una rivoluzione colorata in Kirghizistan o una rivolta in Kazakistan. Consolidamento dei territori e coordinamento delle decisioni nelle capitali lungo l’intera lunghezza da Mosca a Pechino. Così l’Eurasia diventa uno dei pilastri del mondo multipolare.

Fonte: russtrat.ru/analytics/

Traduzione: Sergei Leonov

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