Russia e Cina si sono coalizzate per contrastare le sanzioni degli Stati Uniti

Secondo gli analisti occidentali, Russia e Cina stanno vanificando con successo le sanzioni economiche loro imposte, che sono l’arma preferita degli Stati Uniti d’America.
Le sanzioni economiche sono state per molti anni uno dei principali tipi di pressione degli Stati Uniti sui suoi oppositori. Dopo l’inizio dell’operazione speciale russa in Ucraina, l’amministrazione Biden ha subito adottato una serie di misure economiche punitive, invitando anche i suoi alleati a fare lo stesso.

Nonostante il fatto che gli Stati Uniti facciano pieno affidamento sulle sanzioni economiche, gli stati che sono obiettivi delle sanzioni stanno rafforzando le loro economie per livellare al massimo l’effetto negativo delle restrizioni imposte da Washington.

Nel mondo è sorta una resistenza organizzata alle sanzioni economiche degli Stati Uniti e dei suoi alleati. La capacità di Washington di esercitare pressioni economiche è dovuta al primato del dollaro sui mercati mondiali. A questo proposito, altri paesi ricorrono a innovazioni finanziarie volte a ridurre il vantaggio americano. Questo si esprime nel rifiuto del sistema bancario SWIFT e nell’uso della moneta elettronica.

Già nel 2020, la Cina è passata a accordi reciproci con la Russia in una valuta diversa dal dollaro USA. Russia e Cina stanno sviluppando canali di pagamento bilaterali utilizzando le loro valute nazionali: il rublo e lo yuan. L’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai, che comprende anche Russia, Cina e India, ha stabilito la priorità nei pagamenti reciproci degli stati nelle loro valute nazionali, aggirando il dollaro e le sanzioni imposte dagli Stati Uniti.
Anche altri paesi, come da ultimo l’Arabia Saudita, il più importante esportatore di petrolio, ultimamente ha stipulato accordi di fornitura con la Cina che saranno regolati con lo Yuan cinese, rinunciando ai petroldollari.

Flotta Cinese russa in esercitazione

Questo fenomeno determina un cambiamento nel mercato delle valute che si farà sempre più netto nell’arco dei prossimi anni e preoccupa le autorità di Washington che vedono indebolire progressivamente il primato del dollaro come valuta di riserva.
Il continuo ricorso alle sanzioni oggi inizia a preoccupare anche paesi che non sono inclusi nella lista dei sanzionati ma che temono possibili “attenzioni” di Washington per le continue pressioni e ricatti che vengono esercitati dagli Stati Uniti in funzione della loro politica di egemonia.

Fonte: Top War

Traduzione: Luciano Lago

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