4 piantine: e chi ci pensa ai bambini?

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Eccoci qua a commentare, pur brevemente, la prima seduta della Camera dedicata al disegno di legge Magi-Licatini, relatore Perantoni, quello delle 4 piantine.

Nessuno lo dubitava: ci aspettavamo interventi surreali da subito, appena avviata la discussione del disegno di legge sulla coltivazione delle 4 piantine e della distinzione dei reati di lieve entità. Ed in effetti la diretta dalla Camera dei Deputati ci ha offerto un intervento degno dell’attesa, quello dell’Onorevole Montaruli (Fdi) diventato ormai un trend sui social.

I bambini ci guardano, la sinistra che regala droga per le strade. Non fosse che la questione dell’uso strumentale dei bambini di fronte alla paura dello sconosciuto i Simpson l’hanno già usata, anzi direi vivisezionata, oramai trenta anni fa (1995) sarebbe da farci un episodio su.

Ma la cosa paradossale da sottolineare è appunto che i rappresentanti delle forze retrograde, se andate a riascoltare un po’ tutti gli interventi contrari, si scagliano a priori contro cose che non conoscono. Proprio come faceva la signora Lovejoy all’epoca, nell’episodio “Tanto Apu per nulla” della settima stagione dei Simpson, ep. 23.

Perchè non conoscono la vita degli italiani senza cittadinanza, come non sanno nulla di politiche sulle droghe.

Perchè se ne sapessero qualcosa, parlo dell’argomento che conosco meglio, le politiche sulla cannabis, dovrebbero fare i conti con due realtà, tristi per il loro populismo da quattro soldi, ma evidenti giuridicamente e scientificamente.

Prima evidenza, giuridica. La legge delle #4piantine non fa altro che dare certezza legislativa ad un principio già assunto dalla massima giurisprudenza della Cassazione: coltivare poche piante ad uso personale non è condotta penalmente rilevante. Con la nuova norma non si fa altro che definire con certezza e semmai limitare (più che liberalizzare) questo ambito di non punibilità. Poi differenzia le condotte di spaccio di lieve entità fra cannabis e droghe più pericolose, una distinzione che esisteva prima, ma che per un complicato susseguirsi di eventi che non sto qui a ricostruire – culminato con l’illegittimità costituzionale della Fini-Giovanardi –  e senza un intervento esplicito del legislatore, è venuta meno. A ben guardarci la legge sulle #4piantine non modifica l’attuale applicazione del Testo Unico sulle droghe, se non nel riportare all’originale ratio della differenzazione fra sostanze spacciate e pene (quella del legislatore del 1990) i fatti di lieve entità.

Seconda evidenza, scientifica. Laddove è stata legalizzata la #cannabis (ma qui non stiamo ancora parlando di legalizzazione), il consumo tra i più giovani, #bambini compresi, è diminuito, e non per caso. Non è un caso che sia Pepe Muijica, che Justin Trudeu abbiamo motivato le loro scelte verso la regolamentazione legale anche con l’obbiettivo di allontanare le sostanze illegali, e le mafie, dai più giovani. Le ragioni che hanno portato a questo effetto, nella realtà e non solo nelle intenzioni, sono tante e potete approfondirle ascoltando il podcast l’onda verde, su tutte le piattaforme!

Sappiamo che ne sentiremo ancora delle “belle”, e che il percorso è solo all’inizio. Sappiamo anche di essere dalla parte giusta, quella della Ragione, che vuole politiche sulle droghe che rispettino i diritti umani e basate sulle evidenze scientifiche.

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